Società

Il controesodo dei docenti siciliani

La Flc Cgil Palermo interviene in risposta alla nota della direzione dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia sulle assegnazioni provvisorie di docenti. E sollecita “azioni diventate ormai necessarie, non solo per far fronte all’attuale emergenza”, come il potenziamento degli organici e classi stabilmente di 15 alunni.
“E’ arrivato il momento di ripensare al modo di fare didattica nelle nostre scuole e alla qualità dell’istruzione del futuro – è la dichiarazione del segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – Per far questo bisogna superare il concetto dell’organico legato al numero delle classi: occorre un organico funzionale d’istituto, con un numero di docenti superiore in maniera stabile, per assicurare condizioni durature di qualità della didattica e di sicurezza”.
Considerazioni che nascono dopo il dato comunicato dall’ Usr Sicilia a dirigenti, docenti e personale ATA, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, del rientro in Sicilia di 5.227 docenti con l’assegnazione provvisoria. A Palermo sono rientrati in 1416, suddivisi così: 355 per le scuole secondarie di II grado, 81 per la scuola di primo grado, 784 per la primaria e 196 per la scuola dell’infanzia.
“Il dato – aggiunge il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – si riferisce alle istanze accolte e non a quelle prodotte. Sarebbe interessante conoscere il dato preciso delle richieste prodotte dai docenti siciliani che, a causa del ‘famigerato algoritmo’ della legge 107, sono stati immessi in ruolo a km di distanza dalla propria terra e dalla propria famiglia. Un dato certo è che quest’anno, proprio quest’anno, il numero dei docenti rientrati è inferiore all’anno precedente. Ma non è utile fare classifiche tra i vari anni, considerato il fatto che ormai da diversi anni i numeri sbandierati per le immissioni in ruolo si sgonfiano come neve al sole all’atto pratico delle stesse, soprattutto quest’anno segnato dal fallimento della call veloce. Non è forse è arrivato il momento di ripensare all’intero sistema?”.
La Flc Cgil chiede quindi di modificare il sistema con provvedimenti non legati all’emergenza. “Alla luce dell’attuale situazione epidemiologica che investe il nostro Paese – aggiunge Cirino – ci saremmo aspettati immediati provvedimenti, concreti e duraturi nel tempo, tesi a diminuire il numero di alunni per classe, cambiando i parametri di formazione delle classi e abbassando considerevolmente il tetto massimo degli alunni. Queste azioni sono ormai necessarie per ripensare la qualità dell’istruzione del futuro. Solo aumentando gli organici e trasformando l’organico di fatto e le deroghe di sostegno in organico di diritto si potranno creare le giuste condizioni per il rientro nelle proprie terre di origine di tantissimi insegnanti che hanno subito e continuano a subire lo stravolgimento delle proprie vite. Solo risolvendo i problemi irrisolti si potranno creare le condizioni per contemperare le esigenze di chi spera di rientrare con le aspettative di chi ambisce alla stabilizzazione”.

redazione

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