“Il sistema dei rifiuti in Sicilia è al collasso, bersagliato da inchieste giudiziarie che ne hanno messo in luce tutti i propri limiti: è necessario rivedere l’intera filiera e puntare a chiudere il ciclo in modo definitivo con termovalorizzatori di ultima generazione, sicuramente più sicuri e meno inquinanti delle discariche in cui si annidano interessi poco leciti”. Lo dice il segretario della Fiadel-Cisal siciliana Giuseppe Badagliacca.
“Da anni chiediamo alle istituzioni di affrontare in modo radicale il problema – dice Badagliacca – ma ancora oggi ci ritroviamo con impianti pubblici quasi inesistenti, discariche sature, personale da ricollocare, interessi poco limpidi, eccessiva presenza dei privati lì dove, invece, sarebbe necessaria un ruolo forte del pubblico per garantire il bene comune. La cieca ostinazione di chi dice no ai termovalorizzatori condanna la Sicilia a mantenere il sistema delle discariche: un sistema inquinante, costoso, dannoso per l’ambiente e i cittadini, destinato a esaurirsi o a consumare nuovo suolo e che soprattutto non chiude il ciclo dei rifiuti, visto che ci limitiamo a metterli sotto terra. I termovalorizzatori di ultima generazione, diffusi in tutto il mondo, consentirebbero invece di completare un ciclo di cui la raccolta differenziata deve essere il perno principale, evitando i viaggi dei rifiuti da un angolo all’altro della Sicilia. Le inchieste dimostrano che il sistema attuale non solo non funziona, ma danneggia tutti i siciliani onesti: chiediamo al Governo regionale e all’Ars di aprire un serio dibattito su come disegnare il futuro della nostra Regione, altrimenti saremo condannati a sotterrare per sempre l’immondizia”.
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