Ancora una volta – dichiara Murizio Senise, Segretario Generale Regionale COISP Sicilia – il Sindacato COISP denuncia le condizioni lavorative delle Forze di Polizia presso il Centro di accoglienza sito nell’isola di Lampedusa dove, con appena 20 unità, talvolta ridotte a 10, si trovano a contenere i circa 1200 migranti presenti con grave pregiudizio per la sicurezza e la salute del personale vista la presenza di positivi al COVID-19 rischiando inoltre, l’incolumità fisica nell’affrontare, quotidianamente, un vero e proprio esercito di disperati.
La questione – prosegue Senise – non appare essere prioritaria per chi ha la responsabilità di adottare i necessari provvedimenti risolutivi, il quale non tiene conto dei quotidiani accadimenti sull’isola di Lampedusa e continua a sottovalutare gli enormi rischi per gli uomini delle Forze di Polizia mandati, letteralmente allo sbaraglio senza alcuna tutela a sostenere turni lavorativi ai limiti della sopportazione umana.
È inammissibile – continua Senise – che questa emergenza epocale non trovi la predisposizione di un adeguato dispositivo di sicurezza nell’immediato impiego di un congruo numero di unità dei Reparti delle Forze di Polizia e di dotazioni strumentali senza i quali, gli uomini in divisa, potrebbero avere la peggio in un Centro dove sono presenti circa 1200 migranti (esattamente quattro volte la capienza prevista) a fronte di pochi operatori delle Forze dell’Ordine chiamati ad affrontare situazioni di ordine pubblico che rasentano l’inverosimile nel gestire persone spesso esagitate che fuggono da teatri di guerra e miseria.
La misura è colma – conclude il Segretario – il COISP dice basta a questo scempio!
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