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Concerti, arrivano 12 milioni per i mancati incassi

Un fondo di 12 milioni di euro come sostegno alle perdite causate agli operatori dall’annullamento dei concerti. Dopo i 10 milioni destinati al settore discografico arriva da un nuovo decreto, firmato oggi dal ministro della cultura Franceschini, un nuovo stanziamento per lo spettacolo, massacrato dall’emergenza Covid. Un intervento “per ristorare parzialmente le perdite subite in questi mesi difficili dagli organizzatori di concerti, che ancora adesso stanno conoscendo un momento particolarmente critico”, puntualizza il ministro, conscio di quanto la situazione sia difficile. Le imprese rappresentate da Assomusica ringraziano, “c’è attenzione per il settore”, dice all’ANSA il presidente Vincenzo Spera. E un ringraziamento arriva anche da Giordano Sangiorgi, organizzatore del Mei, tra i promotori dell’appello Sos Live appoggiato dall’Agis, che si augura seguano bandi a favore delle piccole e medie imprese musicali “che sono l’ossatura del sistema musicale italiano”. Non tutti si dicono soddisfatti, in prima fila Claudio Trotta, presidente di Barley Arts e Slow music: “Non critico, semplicemente non capisco”, spiega all’ANSA lo storico organizzatore di eventi. “Mi sembra che anche questo decreto non offra prospettive di futuro al settore, francamente non capisco quale sia la visione per il futuro di questo governo e di questo ministro”. Mentre il Codacons con il presidente Carlo Rienzi affonda il coltello (“Una goccia nel mare”) e l’associazione dei consumatori interviene per chiedere la garanzia che i rimborsi siano concessi “solo a chi ha assicurato agli utenti il rimborso dei biglietti annullati”. Tant’è, in attesa che venga pubblicato il testo del decreto, il Mibact spiega le condizioni per approfittare di questo nuovo stanziamento: “Possono presentare domanda di contributo gli organizzatori di concerti di musica che abbiano dovuto cancellare, annullare o rinviare, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, almeno uno spettacolo programmato in Italia, per un pubblico di almeno 1.000 persone se all’aperto e di 200 persone se al chiuso, nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 30 settembre 2020”. Il pacchetto di risorse, viene sottolineato, sarà suddiviso così: 10 milioni di euro da ripartire in proporzione ai minori ricavi accertati nel periodo 23 febbraio – 31 luglio 2020 rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso; 2 milioni di euro da ripartire in proporzione ai costi aggiuntivi sostenuti per le operazioni di rimborso dei concerti di musica leggera cancellati definitivamente a causa delle misure per il contenimento della pandemia (operazioni connesse ai voucher). Per presentare la domanda, viene precisato dal Collegio Romano, “è necessario avere sede legale in Italia; avere organizzato almeno dieci eventi tra il 1° gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020 essendo titolari di altrettanti modelli C1 Siae; essere in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale e assicurativa; assenza di procedure fallimentari; assenza di condizioni ostative alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni; non essere beneficiari del contributo ordinario a valere sul Fondo unico dello spettacolo nel triennio 2018-2020”. Trotta, che in quarant’anni di carriera ha organizzato di tutto, dal primo Campovolo di Ligabue ai concerti di Springsteen e dei Queen, è perplesso: il nuovo decreto “non sembra centrare il punto”, dice. “Bisognerà leggere il testo, ma stando alle premesse il mio giudizio non è positivo – premette -. Ci sono centinaia di migliaia di persone rimaste senza lavoro, partite Iva, piccoli e piccolissimi imprenditori, tanta gente alla quale questo decreto non sembra venire incontro”.

Una perplessità che si estende in generale all’azione del governo per il settore, “con norme pasticciate e poi rese ancora più confuse in corsa come quella sui voucher”. Quello che servirebbe, sottolinea, è un intervento in favore dei giovani artisti, degli indipendenti, dei tanti “piccoli” che di fatto danno corpo al settore musicale italiano, “serve ragionare su una nuova economia. Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, non la vede così. “Con questi primi decreti il ministro Franceschini e l’amministrazione del Collegio Romano hanno dimostrato attenzione per il settore – dice -.C’è stata un’interlocuzione che speriamo continui. Certo, aspettiamo a leggere il testo ed è prematuro arrivare a conclusioni – spiega – ma il ministero si sta impegnando e siamo convinti che a questo intervento ne seguiranno altri”. Firmato oggi, il provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti. Appena registrato, verrà pubblicato sul sito del ministero. Ed entro 5 giorni dalla data di registrazione, assicurano dal Mibact, la Direzione generale Spettacolo pubblicherà un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande, per le verifiche documentali e l’assegnazione dei contributi.

Fonte Ansa

redazione

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