Attualità

Patto per Castelbuono: “Deve essere Cicero a fermarsi, dimissioni!”

Non dovrebbe essere fermato da altri, deve essere lui a fermarsi. Mettere la freccia (a sinistra o a destra, a lui la scelta), accostare sulla carreggiata, tirare il freno a mano e scendere dalla macchina. Dopo 26 anni che Castelbuono è stata generosa con il sindaco Mario Cicero, dandogli popolarità e uno stipendio fisso, stavolta l’atto di generosità deve provenire da lui: le immediate DIMISSIONI.

Castelbuono non ha bisogno di coloro che vivono di politica piuttosto che per la politica, in poche parole di politici di mestiere. E’ sotto gli occhi di tutti che per oltre due decenni Mario Cicero ha vissuto grazie alle indennità delle cariche comunali (assessore e sindaco per tre mandati). L’ultima volta, pur di ritornare nello scranno più alto del municipio, ha sacrificato storiche amicizie. Noi riteniamo che, una volta conquistato il potere, ha sacrificato anche denaro pubblico. In questo caso, il verbo “sacrificare” va inteso come sperpero (vedi viaggi inutili e a acquisto delle visiere nella Fase 3…)

C’è un paese reale in decadenza. E la compagine che lo circonda non lo corregge, perché è formata da maggiordomi, a partire dal giovane capogruppo Andrea Prestianni (verrebbe voglia di chiamarlo Ambrogio…).

Ci sono tre inchieste giudiziarie che lo riguardano, lui ne è a conoscenza e non dice nulla all’opinione pubblica, nonostante la pesantezza dei reati contestati. Per ultimo, l’uso privato dell’auto blu (Roma-Piemonte-Veneto con la compagna… nemmeno l’ex sindaco di Termini Imerese era giunto a tanto…) e la rimozione delle pietre del Castello senza chiedere il nulla osta alla Soprintendenza.

Ovviamente chiunque è innocente sino alla condanna definitiva, come la Costituzione ci insegna. Questo principio vale per tutti, anche per Cicero. Tuttavia non possiamo dimenticare che le sue fortune politiche sono seguite a un esposto alla Procura di Termini Imerese, nei confronti di amministratori, funzionari comunali e imprenditori che poi furono assolti con formula piena, ma intanto avevano patito le sofferenze della gogna mediatica e del carcere.

Sindaco, ormai hai coronato il tuo sogno inseguito dal lontano 1985 e indossato la fascia tricolore, quindi, nonostante il ritardo e i danni ad oggi provocati, potresti ancora, con senso civico e di responsabilità, mettere la palla al centro per rendere un grande servizio non solo a te stesso ma principalmente al paese.

Redazione

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