“Mafia e mazzette, raffica di inchieste: la stagione nera dei sindaci siciliani”. Titolava così un articolo comparso qualche giorno fa sul quotidiano La Repubblica in riferimento alle inchieste che hanno coinvolto i primi cittadini di Erice, Santa Caterina Villarmosa, Favignana. Ed in effetti è un quadro preoccupante quello che emerge dai fascicoli delle procure siciliane con le accuse di concorso esterno, abuso d’ufficio, corruzione, etc.
Ma al contempo esistono sindaci e amministrazioni comunali per cui vale la pena essere orgogliosi in una terra complicata e ricca di contraddizioni come la nostra Sicilia.
È il caso del sindaco di Carini Giovì Monteleone e del sindaco di Capaci Pietro Puccio, ai quali esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà per i fatti che li hanno visti loro malgrado protagonisti in questi ultimi giorni.


Pietro Puccio, sindaco di Capaci ed ex presidente della provincia di Palermo in una giunta progressista, è stato insultato e diffamato da alcuni rappresentanti di Forza Nuova, descritto quale “mandante morale” per alcune scritte comparse presso la sede dell’organizzazione neofascista. L’unica “colpa” del sindaco Puccio sarebbe quella di aver difeso con fermezza i valori di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione antifascista.
Giovì Monteleone, professore e sindaco di Carini ricandidato per un secondo mandato alle amministrative dell’autunno prossimo è stato vittima di un’intimidazione da parte di ignoti che hanno recapitato una testa di capretto davanti la sua abitazione. A questi Sindaci va il nostro sostegno ed il nostro attestato di stima. E tuttavia non possiamo non aggiungere il sostegno e la stima incondizionata al sindaco Cicero, che negli ultimi giorni è stato destinatario di accuse – anche gravi – riguardanti la sua moralità di uomo e di primo cittadino. Sulle vicende che lo riguardano si è già espresso il movimento che rappresentiamo in Consiglio comunale riponendo l’assoluta fiducia negli organi inquirenti ma una cosa ci teniamo a dirla: non esistono ombre sul sindaco e sull’uomo Mario Cicero, e ci piace richiamare il messaggio del sindaco di Collesano Giovanni Meli, con cui magari non condividiamo le stesse idee politiche ma ha dimostrato nel tempo di essere un capace amministratore, oltre che un amico del nostro paese: “Castelbuono è un paese bellissimo e Mario Cicero è un sindaco che ha saputo sempre portare in alto il buon nome e la fama del suo bel paese. È un uomo onesto e soprattutto è una persona perbene. La politica dovrebbe avere un limite invalicabile, perché oltre quel limite diventa altro e non offre all’esterno uno spettacolo decoroso”.


Nessuna ombra dicevamo sul piano della moralità, dei rapporti con sistemi illeciti mafiosi e paramafiosi, dell’arricchimento personale, dei vantaggi economici e professionali ottenuti con la politica. Se qualcuno vuole insinuare il contrario se ne assumerà la responsabilità fino in fondo, a cominciare dal fare i conti con la propria storia personale, fatta di ambiguità e contiguità con sistemi di affari e potere.
Non intendiamo più replicare ad alcuna provocazione da parte di chicchessia in questi giorni di festa patronale, con l’auspicio che tutti i cittadini castelbuonesi possano vivere questi momenti con serenità, ma è naturale che all’indomani ci rincontreremo per discutere e fare chiarezza su queste vicende. Lo dobbiamo a chi ha riposto e ripone fiducia nel nostro operato (a loro chiediamo di continuare a starci vicino) e nella nostra onestà e dignità.

Consiglieri comunali “Democratici per Castelbuono”