La bomba d’acqua caduta a Palermo il 15 luglio scorso ha provocato ingenti danni al patrimonio della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana. A darne notizia, la Fp Cgil Palermo e la Fp Cgil Sicilia, che chiedono un intervento urgente. “Una vera e propria ecatombe, quella che si è registrata nella torre libraria della Biblioteca, un disastro che ha travolto centinaia di libri, moltissimi dei quali di valore inestimabile – denunciano Giovanni Cammuca, segretario generale Fp Cgil Palermo e Gaetano Agliozzo, segretario generale Fp Cgil Sicilia – Speriamo che non siano stati danneggiati in modo irreversibile e che possano ancora essere salvati”.
Fp Cgil Palermo e Fp Cgil Sicilia hanno atteso che fossero il presidente della Regione e l’assessore dei Beni culturali a informare i cittadini dei gravissimi danni che la bomba d’acqua ha provocato anche al patrimonio culturale.
“A una settimana dal disastro, registriamo che evidentemente – aggiungono Cammuca e Agliozzo – il presidente Musumeci, troppo impegnato nel diffamare i dipendenti regionali, ha ritenuto che una simile notizia avrebbe potuto ‘distrarre l’attenzione’”. .
La Fp Cgil Sicilia e la Fp Cgil Palermo chiedono di intervenire urgentemente al fine di recuperare il patrimonio culturale danneggiato e richiamano alle proprie responsabilità il governo regionale. “Come è nostro stile non abbiamo voluto fare opera di sciacallaggio attribuendo colpe che, sono solo, in questo caso, degli eventi atmosferici. Ma l’assordante e colpevole silenzio del presidente della Regione e dell’assessore dei Beni culturali impongono una presa di posizione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’inestimabile danno a un bene collettivo, che l’inerzia potrebbe causare”, proseguono Cammuca e Agliozzo.


“Ebbene, signor presidente – continuano i due segretari della Funzione Pubblica nella loro nota – mentre altri erano impegnati in passerelle in siti e istituti culturali, non preoccupandosi minimamente di valutare de visu l’entità dei danni e intervenire lanciando un vero e sos per la Biblioteca, che rischia di essere ferita mortalmente; mentre altri erano intenti a aggettivare come ‘grattapancia’ i dipendenti regionali, cercando di scaricare sul corpo della macchina amministrativa l’inefficacia e l’inefficienza dell’azione politica, le lavoratrici e i lavoratori della Biblioteca, con il loro direttore, si sono trovati da soli, nella totale indifferenza di chi ha responsabilità politiche, a fronteggiare l’emergenza, continuando a lavorare anche sabato e domenica volontariamente e senza richiedere alcun compenso con un solo unico obiettivo: salvare i libri della biblioteca, così come fecero i funzionari al tempo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale”.
La Cgil tutta è a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della biblioteca che con il loro instancabile lavoro stanno provando a salvare i libri di uno dei più importanti istituti culturali del Mezzogiorno d’Italia. “Lo stesso impegno – puntualizzano i due responsabili provinciale e regionale del sindacato della Funzione pubblica – oggi chiediamo ai vertici politici e dell’amministrazione della Regione siciliana. Chiediamo fatti e risorse. E, questa volta, anche parole, per far sentire che ci sono e che sono vicini ai lavoratori e ai nostri beni comuni, piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia, cercando di cancellare le tracce di un disastro annunciato”.
Già nel novembre 2019, con un sit-in in corso Vittorio Emanuele, davanti all’ingresso principale della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”, la Fp Cgil aveva sollevato il velo di indifferenza per portare, ancora una volta, all’attenzione dell’opinione pubblica il dramma non risolto della Biblioteca. “A distanza di cinque anni dall’incendio sviluppatosi incidentalmente nell’androne della Biblioteca – punta il dito la Fp Cgil – una parte consistente del patrimonio librario non è ancora fruibile perché riposto in depositi dichiarati inagibili dai Vigili del Fuoco”.