Carissimi fratelli e sorelle,
Carissima Comunità di Blufi,
Carissimi familiari di Mons. Antonino Vacca,
purtroppo un impegno urgente e improrogabile non mi ha permesso di essere presente alla messa esequiale del carissimo Mons. Antonino Vacca.
Desidero tuttavia rendermi presente però con la preghiera e con questo ricordo recente.
Il 29 giugno scorso, tornando da Petralia Soprana per i festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo, apprendevo da Don Giuseppe Murè lo stato di salute ormai precario di Mons. Vacca.
Mi sono allora recato in visita al capezzale di Mons. Antonino e subito ho capito che il Signore lo stava preparando al grande incontro.
È stata una conversazione piacevole sia perché l’ho visto rianimarsi sia per i contenuti stessi dell’incontro: un’autentica lezione di teologia narrativa che si snodava attraverso il racconto di alcuni eventi della sua vita e della Diocesi.
Mons. Vacca, sebbene allettato, riusciva con grande lucidità a fare emergere i contenuti spirituali della storia che narrava. Benché consumato nel corpo – come un lumicino che lentamente si spegne – appariva sereno, cosciente del fatto che il Signore lo stesse aspettando.
Un’espressione mi ha colpito in particolare: “Sono felice; ho vissuto una vita piena”.
Raccontava con vanto di aver passato tutti i suoi anni di sacerdozio a servizio della Comunità di Blufi che ha tanto amato fedelmente, come anche della comunione vissuta appieno con il Presbiterio diocesano e, in particolare, delle Alte Madonie.
“Ho sete”: più volte ha ripetuto questa frase. Come Gesù in croce, anche Mons. Vacca era assetato, non di un’acqua materiale, ma spirituale. Sentiamo allora la voce del Maestro dirgli: “Vieni servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore” (cfr. Mt 25,21).

✠ Giuseppe Marciante
Vescovo di Cefalù