Viene semplice pensare, alla luce degli ultimi eventi sul concorso del corpo Forestale che, se dal paventato numero di 800 addetti in divisa e passati successivamente a 400, per finire ai 50, si annusa che, non ci sono fondi per affrontare una sostituzione corposa alle esigenze territoriali delle guardie in divisa. È allora se, da questo punto di partenza ben chiarito, si può tranquillamente tirare la somma, anche sull’altra questione dei lavoratori forestali a tempo determinato
Abbiamo sentito il parere di Antonio David responsabile del sito di Forestali News – «Inutile tirare ancora acqua al proprio mulino su stabilizzazione o riforma del comparto se non c’è “olio per friggere” e continuare a cucinare calamaro fritto….Bisogna parlar chiaro se si ha il coraggio di ammettere la realtà dei fatti ma, siccome tanti hanno costruito speranze, futuro e castelli in aria su tale questione , è meglio che si cambi registro e si abbandoni la nave, seppur “i capitani” debbono essere gli ultimi ad abbandonare. Non ci sono più calunnie di finanziaria,firma,decreti,Covid-19 e nemmeno si può attendere la settimana prossima,mese o anno prossimo. Nè sono passati abbastanza, più di quei capelli che abbiamo in testa, dunque un’evidenza e un sogno infranto per migliaia di famiglie che ormai non si pensano più, visto che ormai nessuno più nè parla. Forse era lo scopo di politica e sindacati che nè hanno fatto un cavallo di battaglia, con tanta gente che inizialmente aveva quel sogno nel cassetto e che dopo anni ha capito che l’illusione era ormai certa».
Forestale, facile illusionista e semplice addetto, che ha sempre creduto in un futuro migliore e di facile attuazione. Le speranza sono sempre state alimentate da un’aspettativa che ha abbandonato tanti, così come altrettanti non hanno mai creduto a tale ipotesi. Vista l’evidenza dunque, si arriverà ad una morte lenta, con le graduatorie che si esauriranno da sole nel tempo, tra decessi,pensioni e ultima quota 100 (scadenza 2021), altro che rimpinguare e inserimenti di nuovi addetti. Il “Dio denaro” è sempre quello che muove le pedine e se, anche si fosse tale possibilità entra in gioco il “Dio negligenza” che non mette di fronte quei progetti che potrebbero cambiare le sorti territoriali, visto l’importanza del singolo operaio che può coprire tanti ruoli in campo…..
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