La drammatica esperienza della pandemia dovrebbe aver insegnato l’importanza di una sanità diffusa nel territorio ed efficiente.
Sicilia, invece, si continuano a tagliare presidi e servizi. Solo in questo ultimo mese abbiamo avuto conferma della riduzione di personale, e quindi dei servizi, nei distretti sanitari della Asp di Palermo ed in particolare nei distretti di Lercara, Termini, Petralia Sottana, Corleone. Come se non bastasse anche l’ospedale di Petralia subisce pesanti tagli con la chiusura del laboratorio analisi e di mammografia e l’azzeramento dei posti letto di ginecologia. Sorte simile tocca alla struttura di Mazzarino, nel nisseno, con la chiusura, di fatto, del laboratorio di analisi per mancanza di personale.”
Lo segnala il deputato regionale Claudio Fava (Gruppo Misto) che ha presentato diverse interrogazioni urgenti.
IL DIRETTORE GENERALE, DANIELA FARAONI: “NESSUN RIDIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI A PETRALIA, LERCARA, TERMINI E CORLEONE”.
“Nessun servizio è stato ridimensionato o eliminato a Lercara Friddi, così come a Petralia Sottana, Termini Imerese o a Corleone”. Lo afferma il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, dopo avere appreso di una interrogazione parlamentare dell’On. Claudio Fava, i cui contenuti sono stati anticipati dalla stampa.
“Nella sola Lercara – spiega il manager dell’Asp del capoluogo – abbiamo assicurato nel 2019 1.300 ore di specialistica ambulatoriale in più rispetto all’anno precedente, mentre a Petralia abbiamo, già, avviato il Centro di oculistica con attività chirurgica e sono in corso, così come previsto nell’Atto aziendale, le procedure per l’avvio dell’ambulatorio di Procreazione Medicalmente Assistita, con funzioni interaziendali con l’Università di Palermo e l’Azienda Villa Sofia-Cervello”.
“Si dica quali siano i disservizi causati con indicazioni chiare e senza scopi di propaganda – conclude Daniela Faraoni – e mi metto a disposizione di ogni cambiamento necessario. Non si confonda, però, la redistribuzione degli ex contrattisti oggi stabilizzati in circa 300 unità, con un ridimensionamento. La redistribuzione si è resa necessaria per eliminare sacche di inefficienza e concentrazione in sedi in cui non c’era la necessità. Allo stesso modo è stata riqualificata l’organizzazione di settori come alcune sedi più decentrate dei Sert, dove si registravano pochissimi accessi l’anno che non giustificavano l’impiego delle risorse ivi destinate: un vantaggio solo ad alcuni dipendenti alle prese con un lavoro consistente in pochissime prestazioni e che, forse proprio per questo, si assentavano”.
Nel mondo digitale di oggi, sempre più italiani sopra i 30 anni coltivano amicizie che…
La giornata degli italiani sembra allungarsi sempre di più e la stanchezza arriva fino a…
Lo stipendio resta uguale sulla carta, ma il netto che arriva sul conto diminuisce mese…
Pagare con la carta anche per importi minimi è diventata una normalità quotidiana, ma dietro…
Avere un conto corrente oggi è una necessità, ma sempre più spesso sta diventando anche…
Gli asciugamani sono tra gli oggetti più usati in casa, ma anche tra quelli che…