Come era forse prevedibile, lo scandalo Wirecard ha travolto anche l’Italia.
Stando a quanto fino ad ora emerso, centinaia di migliaia di carte di debito emesse nel Belpaese sarebbero state già bloccate, per un totale di circa 20 milioni di euro attualmente congelati.
Il tutto a neanche due settimane dall’esplosione di quello scandalo che ha messo in imbarazzo l’intera Germania, finita sotto la lente delle autorità internazionali.
Circa 10 giorni fa la società di revisione Erns & Young non ha potuto certificare il bilancio della fintech a causa della scomparsa di 1,9 miliardi di euro fino a quel momento vantati nelle disponibilità liquide della tedesca.
Quest’ultima è stata travolta da un vero e proprio terremoto e dopo essere stata accusata di falso in bilancio ha ammesso che i soldi scomparsi potrebbero in realtà non essere mai esistiti.
Giorno dopo giorno lo scandalo Wirecard è cresciuto a vista d’occhio e l’azienda è stata costretta ad avviare le procedure di insolvenza.
Il tutto, si noti, mentre le azioni societarie hanno continuato a scavare sul fondo del DAX, l’ex CEO è stato arrestato e giganti del calibro di Visa e Masterecard hanno sollevato i primi dubbi sulla questione.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, al momento sarebbero già state bloccate 325.000 carte di debito emesse da Wirecard in Italia in seguito allo stop imposto dalla FCA (Financial Conduct Authority).
SisalPay|5 ad esempio, si è subito impegnata a restituire ai propri clienti i fondi congelati, ma dopo qualche ora sono arrivate le nuove specifiche dell’autorità, che ha cambiato le carte in tavola:
I clienti, si legge nel comunicato della FCA, potranno sin da subito tornare a usare le proprie carte. Chi continuerà a riscontrare difficoltà dovrà invece contattare direttamente il proprio fornitore.
Nonostante la situazione sia tornata alla normalità per il clienti è evidente che lo scandalo Wirecard ha ormai valicato i confini tedeschi.
Da Money.it
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