Secondo un recente studio condotto dall’ISTAT in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, si stima che oggi in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito siano 189 mila. oggi in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito siano 189 mila. Circa 108 mila persone sono di fatto confinate in casa, non essendo in grado di provvedere autonomamente a sé stesse a causa di altre gravi forme di disabilità che spesso si aggiungono ai problemi di vista e udito.
Ma che impatto ha avuto l’emergenza Covid-19 sulla vita delle persone sordocieche e delle loro famiglie? Di quale supporto hanno bisogno queste persone e cosa si può concretamente fare per sostenerle? Quale sarà il ruolo dei volontari da ora in avanti? Sono questi alcuni dei temi che hanno animato l’evento online organizzato e promosso da Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Lega del Filo d’Oro alla vigilia della III Giornata Nazionale delle persone sordocieche, con l’obiettivo di portare all’attenzione del dibattito pubblico e istituzionale le istanze delle persone con sordocecità. In particolare, tutti quei bisogni che tuttora non trovano ancora oggi risposte e tutela adeguate, soprattutto alla luce della grave emergenza sanitaria ancora in corso, che ha imposto loro una condizione di totale isolamento dalla realtà.
“Se questo è stato per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già prima della pandemia vivevano una condizione estremamente difficile, quelle che non devono essere dimenticate e lasciate indietro. È importante ribadire che alle persone sordocieche servono risposte concrete, che partano innanzitutto dal diritto all’inclusione. La piena attuazione della legge 107/2010 che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica e il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile, che permetterebbe loro di abbattere le barriere della comunicazione anche in condizioni di emergenza, potrebbero agevolare questo processo, rappresentando un punto di partenza decisivo. – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d’Oro. – L’emergenza sanitaria ancora in corso ha avuto ripercussioni gravi sulla vita di queste persone e delle loro famiglie e ha imposto loro una condizione di isolamento nell’isolamento. Nei nostri 5 Centri l’attività rivolta agli utenti in regime di residenzialità non si è mai fermata e non abbiamo mai fatto mancare il sostegno, seppur a distanza, ai tanti genitori lasciati soli nella gestione delle gravi disabilità dei figli senza il supporto di attività come quelle offerte dai Centri Diurni o dai Servizi Territoriali, molti dei quali ancora chiusi per decisione delle Regioni in cui si trovano”.