Jole Bovio in Marconi nasce a Roma il 21 gennaio del 1897 da Giovanni alto ufficiale piemontese, e Giulia Beccaria, discendente del celebre Cesare. Si laurea in Lettere all’Università degli Studi di Roma nel 1921 con una tesi in Topografia Romana con Rodolfo Lanciani, si diploma presso la Regia Scuola di Archeologia di Roma e, grazie a una borsa di studio, frequenta la Scuola archeologica italiana di Atene, diretta da Alessandro della Seta, nell’anno accademico 1923-24.
Nel 1937 succede a Paolino Mingazzini come Direttore incaricato del Museo Nazionale di Palermo, compito che svolge con massimo impegno e dedizione. Nel 1938 conduce la seconda campagna di scavo alla grotta del Vecchiuzzo vicino Petralia Sottana. frequentata dal tardo Neolitico alla prima età del Bronzo, e alle fortificazioni megalitiche di Cefalù.
Vale la pena, inoltre, menzionare gli scavi nella Grotta dell’Addaura con i suoi graffiti (1952), nella Grotta Niscemi (1953) entrambe sul Monte Pellegrino, a Palermo, e nella Grotta di Cala dei Genovesi a Levanzo (1952) con una rilettura dei dipinti in essa presenti.
Negli anni Cinquanta allarga l’orizonte dei suoi studi, scavando in maniera sistematica alcuni centri punici quali Erice e Marsala, l’antica “Lilibaeum”, di cui mette in luce una porzione della vasta necropoli, la cinta muraria e le terme di epoca romana. Si occupa di Selinunte in particolare, realizza l’ “anastylosis” (risollevamento) del tempio E, le cui metope sono conservate ancora oggi nel Museo di Palermo.
Nel 1964 viene stata insignita della Medaglia d’oro al Merito della Cultura, dell’Arte e della Scuola del Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo percorso di archeologa e scienziata si conclude con la pubblicazione, ad oltre 80 anni, dello scavo condotto nella Grotta del Vecchiuzzo (1979) presso Petralia Sottana, che costituisce la sintesi di un lungo lavoro di raccolta dei dati, iniziato oltre quaranta anni prima.
Muore a Palermo il 14 aprile 1986.
Da: “Jole Bovio Marconi” di G. Battaglia e G. Sarà in “150 anni di Preistoria e Protostoria in Italia”.
Si ringrazia Piero Polito.
Articoli della Bovio in “Giglio di Roccia”
Testo e foto di Gaetano Di Chiara
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