Interventi del M5S per la legalizzazione della cannabis e per il sostegno degli ambulanti e dei mercati storici
“Ho da sempre sostenuto che la legalizzazione della cannabis rappresenti una scelta di buon senso. Non lo è, invece, continuare ad alimentare pregiudizi e confusione che ne compromettono i molteplici usi in ambito medico e industriale. Questi preconcetti hanno solo contribuito a favorire i contesti illeciti a discapito di un mercato legale che, invece, va preservato e incentivato. Per tutti questi motivi, ho presentato una interrogazione sulla necessità di garantire l’uso terapeutico della cannabis nella cura del dolore associato a diversi stati morbosi, aumentandone la produzione e modificandone l’attuale sistema autorizzatorio”, dichiara la deputata bagherese Caterina Licatini (M5S), che interviene così in un dibattito molto complesso che si è sviluppato in Italia negli ultimi anni.
“Da farmacista ho toccato con mano questa realtà, quando per la prima volta ho dispensato la cannabis e ritengo necessario continuare questo percorso. E’ fondamentale – prosegue l’on. Licatini – avere quanto prima dei riferimenti normativi in linea con quanto recentemente stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che hanno dichiarato la liceità della coltivazione domestica della cannabis per uso personale. Per questo ho deciso di aderire alla campagna di sensibilizzazione #IoColtivo, piantando così un seme di cannabis in favore di una pratica legittima e non più perseguibile legalmente. Far crescere questa pianta è un invito ad affrontare la questione in modo concreto”.
Prevedere un sostegno economico straordinario, con contributi e finanziamenti agevolati, per i venditori ambulanti siciliani danneggiati dall’emergenza coronavirus: lo prevede un ordine del giorno presentato all’Ars anche dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, il capogruppo Giorgio Pasqua insieme ai colleghi Francesco Cappello e Giovanni Di Caro. I portavoce M5S hanno incontrato ieri i rappresentanti degli ambulanti, intenti a manifestare le loro difficoltà davanti a palazzo dei Normanni. “Molti sindaci dei Comuni siciliani – spiegano Pasqua, Cappello e Di Caro – hanno in qualche modo colto l’occasione dell’emergenza per delocalizzare i mercatini storici delle città spingendoli verso le periferie, mandando così in frantumi gli assetti creati negli anni tra le amministrazioni e gli operatori, sconvolgendo le abitudini degli acquirenti e innescando di conseguenza un rischio economico per gli ambulanti. Molti di loro ci riferiscono, tra l’altro, che i controlli sulle misure di sicurezza, come il rispetto delle distanze, sono diventati molto stringenti soprattutto nei loro confronti. Concordiamo con la richiesta di convocare le rappresentanze sindacali degli ambulanti in commissione Attività produttive e intanto, attraverso l’ordine del giorno che sarà discusso in aula la prossima settimana, contiamo di tenere accesi i riflettori sulle legittime istanze della categoria. Gli ambulanti hanno bisogno di ascolto, sostegno concreto e regole sensate, per non ritrovarsi stritolati dai provvedimenti delle amministrazioni locali che, per quanto legittimi, potrebbero rivelarsi inopportuni e dannosi”.