L’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale per far fronte all’emergenza coronavirus, non deve farci dimenticare l’importanza delle regole e tutti quei comportamenti mirati alla riduzione ed alla eliminazione della plastica e dei prodotti monouso.
E’ questo il tema di una interpellanza presentata dall’on. Caterina Licatini (M5S), membro della Commissione Ambiente della Camera, che specifica: “L’uso ormai quotidiano di misure di protezione individuale sta favorendo atteggiamenti che non sono consapevoli dei rischi ambientali connessi ad un loro scorretto smaltimento dopo l’utilizzo. Occorre proteggersi sì. Ma nel rispetto dell’ambiente”.
“Proprio per questo – sottolinea la deputata bagherese – sarebbe opportuno promuovere l’utilizzo di mascherine certificate riutilizzabili, lavabili anche sulla base di uno standard tecnico che ne consideri efficacia e il ciclo di vita in relazione ad un uso comune e non di carattere sanitario.
Nel documento redatto dalla parlamentare pentastellata c’è anche una riflessione sugli scenari possibili, adesso che è iniziata la “Fase 2”: Pensiamo a come si tradurrà in termini di produzione di rifiuti la riapertura di molte attività, aziende, fabbriche su tutto il territorio nazionale. Persone, lavoratori che utilizzeranno un numero elevatissimo di dispositivi monouso quali guanti, mascherine e tute. Purtroppo registriamo su tutto il territorio nazionale difformità e incertezze sulla classificazione da dare a questi rifiuti speciali, assimilabili agli urbani o sanitari a rischio infettivo. E’ evidente che da tale classificazione possano discendere oneri per la raccolta molto diversi per le aziende”.
“Proprio per questo, è necessario programmare una Fase 2 anche per la gestione dei rifiuti, perché il settore della tutela ambientale non può essere trascurato in questo momento così delicato e importante per il nostro Paese”, conclude l’on. Caterina Licatini.
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