” Il quadro corruttivo che emerge dalle indagini sulla sanità siciliana è inquietante ed evidenzia un sistema di potere che si è arricchito sulle spalle dei cittadini, da decenni costretti a subire servizi pubblici inadeguati a fronte di milioni di bustarelle. Antonio Candela è uomo di tutte le stagioni sempre al vertice della sanità siciliana, da direttore generale dell’Asp di Palermo sbandierava le sue battaglie per la legalità. Sembra un film già visto: l’ennesimo professionista dell’antimafia parolaia che intasca le tangenti. Sulla sanità siciliana c’è una continuità imbarazzante e trasversale. Nulla è cambiato da Crocetta a Musumeci sulla gestione della salute pubblica,afferma Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione comunista solo pratiche clientelari e di malgoverno di un settore che, a maggior ragione in tempo di pandemia, necessita di un serio investimento  pubblico su infrastrutture, ricerca e nuove immissioni in ruolo.”