Il 16 maggio 1955 la mafia uccideva Salvatore Carnevale, sindacalista della Cgil, socialista, fondatore e segretario della Camera del lavoro di Sciara (Palermo). Domani, per il 56° della sua uccisione per mano della mafia, alle 10, a Sciara, in piazza Salvatore Carnevale, in forma privata, la deposizione di una corona da parte del sindaco Roberto Baragona e del segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra.
“La lezione di Salvatore Carnevale, la sua lotta per rendere più umane le condizioni di vita e di lavoro nelle campagne, per l’affermazione dei diritti, del salario contrattuale e della sicurezza è quanto mai attuale – dichiara Enzo Campo – Salvatore Carnevale fa parte dei caduti del movimento contadino siciliano che, a partire dai Fasci siciliani e fino al secondo dopoguerra, si batterono per liberare l’isola dall’oppressione della mafia e del latifondo. Dopo un lungo periodo di oblio, oggi stiamo cercando di recuperare tutte le storie dei nostri contadini e dirigenti caduti. Esattamente un anno fa a Palermo abbiamo dedicato due strade contigue a Turi Carnevale e alla mamma Francesca Serio. La memoria di Salvatore Carnevale e di Francesca Serio è patrimonio della Cgil, di tutto il mondo del lavoro e della migliore storia d’Italia. E il recupero della memoria che messo in moto è un monito fondamentale per proseguire nell’impegno che da sempre ha caratterizzato la Cgil nell’affermazione dei diritti e della giustizia sociale”.
“La storia – prosegue Francesco Piastra – ci insegna a continuare quell’impegno di emancipazione portato avanti attraverso il sacrificio di molti uomini, donne e di tantissimi sindacalisti. Attraverso l’affermazione dei diritti oggi, ancora più di ieri, siamo impegnati a riprendere quella azione forte di contrasto alla mafia e a ogni forma di violenza e criminalità. Carnevale, a capo delle lotte per chiedere l’assegnazione delle terre ai contadini, minacciato più volte dalla mafia, non si arrese mai: continuò la sua azione sindacale fino all’ultimo, organizzando gli operai della cava Lambertini per rivendicare il diritto alle otto ore lavorative e al salario. La sera del 10 maggio la mafia gli intimò di lasciare perdere e il 12 maggio, per tutta risposta, Carnevale proclamò lo sciopero per il rispetto dell’orario di lavoro. Pochi giorni dopo fu ucciso”.
“Ricordare Carnevale e mamma Francesca – afferma Dino Paternostro, responsabile Legalità Cgil Palermo, che domani alle 17,30 interverrà alla conferenza streaming su Carnevale, sulle pagine fb di Esperonews e del blog Radio Madonie Centrale – significa fare memoria di una delle pagine più belle ed eroiche della resistenza alla mafia del movimento sindacale e dei siciliani onesti. Salvatore e mamma Francesca ancora oggi ci insegnano a non chinare la testa davanti ai prepotenti e ai criminali; ci insegnano a lottare con determinazione per creare lavoro e sviluppo nella legalità per liberare i giovani e l’intera società dal giogo della mafia”.
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