La proroga fino al 3 maggio delle misure restrittive per il contenimento dell’emergenza da Covid-19, stabilita dal Dpcm del 10 marzo, firmata dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, conferma la mancata celebrazione delle festività pasquali.

Una decisione, peraltro già annunciata dal Vaticano che già verso la fine di marzo si era pronunciata in tal senso, dichiarando che ci si sarebbero state delle variazioni rispetto alla scansione tradizionale dei riti pasquali, accomunate dall’assenza di pubblico.

Il Santo Padre, difatti, a causa della pandemia del Coronavirus, celebrerà i riti della Settimana Santa all’altare della cattedra, nella basilica di San Pietro, senza concorso di popolo. Sarà quindi una Pasqua insolita, a porte chiuse, diversa da quella a cui molti fedeli sono abituati.

Non è stata effettuata la messa crismale del Giovedì Santo, mentre per il Venerdì Santo la Via Crucis, invece che dal Colosseo, si è svolta sul sagrato della Basilica di San Pietro, una scena immortalata da fotografie destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva, per le forti emozioni che trasmettono; testimonianze dell’epoca attuale, durante la quale l’umanità intera deve combattere contro un nemico invisibile, ma insidioso: il SARS-CoV-2, tristemente noto come “Coronavirus”.

Ma oltre a considerare l’aspetto religioso, peraltro doveroso, bisogna tenere anche conto dei danni economici, causati dal Covid-19 e che proprio in periodo pasquale, necessitano della dovuta attenzione, specialmente nel settore turistico.

In Italia, il segmento del turismo vale in totale 146 miliardi di euro: una cifra pari al 12% del Pil, generata da una filiera di 216.000 esercizi ricettivi e 12.000 agenzie di viaggio. La proliferazione del coronavirus ha spinto diversi governi, dall’Irlanda a Israele, a includere l’Italia tra i i paesi «sconsigliati» per le visite di piacere e le trasferte di lavoro «non strettamente consigliate». I risultati si stanno già facendo sentire, con la proiezione di un tracollo senza precedenti nella stagione pasquale. (fonte Sole 24Ore del 26 febbraio 2020).

Numerose sagre e festività legate alla Pasqua in Sicilia, non potranno essere svolte, rimandando tutto a tempi migliori, fra queste ricordiamo: la Processione dei Misteri a Trapani, la Processione dei Misteri a Caltanissetta, la Processione ad Enna, il Ballo dei diavoli a Prizzi, la Diavolata a Palazzo Adriano ed ancora Taormina, Milazzo, Erice, Modica ove si svolge una Via Crucis vivente, Mineo con le sfilate dei nudi, Militello con la processione notturna del giovedì Santo al monte Calvario e la via Crucis vivente del giorno successivo.

La lista delle celebrazioni pasquali siciliane è veramente molto lunga e variegata, poiché ogni città interpreta la ricorrenza pasquale secondo usi e tradizioni proprie. Elemento comune a tutte le celebrazioni è però la sentita partecipazione delle varie comunità e la rievocazione da parte delle stesse con sentimenti di mestizia propri del lutto per la Morte del Cristo e di gioia per la successiva Resurrezione.

Per rilanciare il turismo siciliano, elemento trainante dell’economia siciliana, occorrono nuove idee e soluzioni mirate che agendo su diversi direttrici possono risollevare le sorti dell’isola.

Truly Sicily Think Tank del Turismo Esperienziale, in linea con tali premesse, prossimamente presenterà una piattaforma digitale dove è possibile visionare ed acquistare pacchetti turistici, prenotando viaggi in Sicilia e dove si possono condividere le proprie esperienze di viaggio.

Nel turismo esperienziale, contrapposto al turismo di massa. ciò che conta non è la destinazione, se è conosciuta o meno, ma vivere un’esperienza rendendosi protagonista della propria vacanza.

Inoltre, tale forma di turismo si può associare allo Slow Tourism (Turismo lento), che rispetto al Turismo Esperienziale, è legato maggiormente alla salvaguardia dell’ambiente, della cultura e delle tradizioni, quindi più vicino al Turismo Sostenibile e Responsabile.

Il Turismo Esperienziale è un movimento globale in crescita che coinvolge i turisti durante il viaggio in una serie di attività indimenticabili con un forte impatto personale. Attività che colpiscono tutti i sensi e creano connessioni a livello fisico, emotivo, spirituale, sociale e intellettuale. Solitamente durante tale esperienze il turista interagisce con le persone, la storia e le tradizioni del luogo.

Il viaggiatore non si accontenta più di ricordare il proprio viaggio semplicemente scattando foto, ma desiderano delle autentiche esperienze che possono condividere e raccontare agli altri.

Quindi, strettamente correlato al turismo esperienziale vi sono lo storytelling e lo storyliving, un nuovo modo di raccontare l’esperienza di viaggio.

Lo storytelling, che in inglese significa semplicemente “raccontare storie”, è una tecnica presa in prestito dalla narrativa classica per diventare uno strumento di comunicazione efficace nel marketing turistico: il suo scopo è quello di esprimere idee e concetti suggestionando e persuadendo il pubblico coinvolgendolo sul piano emozionale. Al contrario della comunicazione istituzionale (oggettiva, fredda, imparziale), lo storytelling parla in prima persona, trasmette emozioni, sorprende e coinvolge riuscendo a catturare l’attenzione degli utenti, quindi raccontare per sorprendere ed emozionare. La comunicazione turistica non si basa più su ciò che viene considerata oggettivamente la destinazione più interessante, ma su ciò che le persone pensano sia la migliore (se poi sono loro a raccontare la destinazione, tanto meglio).

Lo storyliving, invece, ribalta completamente la tradizionale concezione del viaggio, rimettendo al centro dell’attenzione, innanzitutto la persona che parte e il motivo che lo spinge a farlo, ma anche l’aspetto dell’accoglienza fatta in modo da far nascere, sulla base dell’esperienza vissuta dal viaggiatore, uno scambio di ispirazioni.

Truly Sicily