Un’indagine condotta dall’Istat, ha analizzato le condizioni tecnologiche delle famiglie italiane. Ciò che ne è uscito fuori non è per niente positivo, specialmente in un periodo in cui lo Smart Working è di estrema importanza a causa della pandemia di Coronavirus causata da SARS-CoV-2.

Le statistiche, basate su interviste del 2018-2019, evidenziano che il 18,6% delle famiglie italiane possiede più tablet e PC, il 47% possiede solamente un dispositivo ed il 33,8% non possiede nemmeno un dispositivo. Quest’ultimo dato, si riduce al 14% considerando le famiglie con un figlio minorenne ed all’8% nelle famiglie con un laureato.

Tra le famiglie composte di soli anziani che non possiedono almeno un dispositivo, la percentuale è del 70,6%, ma scende al 14,3% tra le famiglie di anziani con a casa un minorenne.

Ma il dato più preoccupante risiede al Sud e riguarda la percentuale di almeno un libro letto all’anno dai ragazzi.
Al Nord la percentuale è del 60% mentre al Sud scende al 40%.

Cosa influisce così tanto su una differenza ampia di circa il 20%?
Secondo l’indagine, il disagio abitativo è la maggiore causa di un minore accesso all’istruzione, alla cultura ed ovviamente ai dispositivi ad esse legati: circa l’8% dei minori, infatti, vive in una casa con danni strutturali oppure troppo piccola per l’intera famiglia. La percentuale è di circa il 7% per i ragazzi tra i 18 ed i 24 anni.

CARLO CASTIGLIA