Tutta l’Italia è diventata zona protetta, secondo il decreto della Presidenza del Consiglio del 9 marzo. Lo scrive l’ associazione dei ristoratori cefalusi. Il provvedimento, definito “Io resto a casa”, estende a tutta Italia fino al 3 aprile le misure restrittive per il contenimento del contagio da Coronavirus. Tra le misure previste dal decreto-legge, l’obbligo di chiusura delle attività di ristorazione e bar dalle 18 alle 6, A Tali attività, infatti, sarebbero consentite in orario diurno con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Un provvedimento che invita a stare a casa e, di conseguenza, ad assumere un atteggiamento responsabile nei confronti della collettività. Ed è proprio per questo senso di responsabilità che l’ associazione dei ristoratori cefaludesi ha deciso – scrive l’ associazione dei ristoratori cefalusi – di chiudere le proprie attività fino al 3 aprile nonostante le indicazioni del decreto al momento consentano l’apertura di ristoranti e bar fino alle 18, al fine di tutelare ulteriormente la salute pubblica.
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