In queste settimane di crescente incertezza a causa della continua crescita dei casi positivi al contagio da Coronavirus ci sono figure professionali che con dignità e senza mostrare la loro paura continuano a svolgere il loro dovere lavorativo: sono
gli operatori del 118, infermieri professionisti, medici e autisti soccorritori.
Sono loro i primi a essere chiamati in caso di emergenze, come incidenti, ictus e infarti cardiaci, e non solo.
E quando vengono chiamati non sanno mai cosa li aspetta, sia in strada che in casa di chi ha chiesto aiuto. Arrivano e con uno sguardo veloce sulla scena capiscono cosa sta succedendo e intervengono, rappresentando la speranza per le persone che hanno avuto bisogno.


Nonostante i crescenti nuovi casi di aggressioni, sia verbali che fisiche, che continuano a essere perpetrate contro gli operatori dell’emergenza sanitaria 118 e i sanitari in servizio negli ospedali non vengono mai meno al loro dovere. Sono recentissimi i casi di pesanti e vili aggressioni a dipendenti della Seus del servizio di emergenza-urgenza anche in Sicilia.
Ma le aggressioni non sono il solo problema che ogni giorno e ogni notte devono affrontare gli operatori. Infatti proprio in questo momento di grande emergenza sanitaria nazionale emerge la necessità assoluta di potenziare in modo capillare e urgente il sistema di emergenza territoriale 118, sia per quanto riguarda il parco mezzi che il personale medico-infermieristico e autista-soccorritore, per far fronte all’elevata complessità gestionale specifica non solo per l’infezione da Covid-19 ma anche per la crescente esponenziale richiesta di prestazioni che si sta concentrando sul 118. Sempre pronti a partire immediatamente in caso di chiamata di aiuto.Nei prossimi giorni per loro è previsto un corso “speciale” per come affrontare il Covid 19.

Giuseppe Mesi