72° anniversario dell’assassinio del sindacalista Epifanio Li Puma

Lunedì ricorre il 72° anniversario dell’omicidio di Epifanio Li Puma, sindacalista della Cgil ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948.
A causa della chiusura delle scuole il programma è stato ridimensionato e si terrà solo l’appuntamento istituzionale.
La chiusura delle scuole a causa del coronavirus ha ridimensionato anche il programma del 72° anniversario dell’omicidio di Epifanio Li Puma, sindacalista della Cgil ucciso dalla mafia il 2 marzo 1948, organizzato dalla Cgil e dal Centro Studi intitolato al martire.
Lunedì mattina si svolgerà solo il momento istituzionale che prenderà il via alle ore 9.00 dalla borgata Verdi di Petralia Soprana che si trova a poche centinaia di metri dal luogo dove il sindacalista fu ucciso dai sicari e dove in suo ricordo è stata posta una lapide dalla Cgil Sicilia e un monumento realizzato dal Comune di Petralia Soprana nel 2008 in occasione del sessantesimo anniversario. Il corteo si sposterà quindi verso la borgata Raffo, sempre nel comune di Petralia Soprana, dove è nato ed ha operato Epifanio Li Puma. Nella piazza davanti l’abitazione di Li Puma interverranno il sindaco Pietro Macaluso e Lillo Spitale responsabile zonale della Cgil. Alle ore 10.30 un’altra corona di alloro sarà posta ai piedi del monumento in bronzo e pietra sito realizzato da Tommaso Geraci nel 1999 nella zona nuova di Petralia Sottana.


La prosecuzione della manifestazione presso il cineteatro Grifeo con la presenza delle scuole è stata rinviata a data da destinarsi. Il lavoro di ricerca sulle lotte contadine e sul periodo storico che ha visto protagoniste le Madonie, realizzato dagli alunni del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Superiore Pietro Domina di Petralia Sottana, sarà presentato appena possibile.
Alla manifestazione hanno aderito i comuni di Petralia Soprana, Petralia Sottana, Castellana Sicula, Gangi, Polizzi Generosa, Bompietro, Blufi, Alimena e Geraci Siculo.
Epifanio Li Puma fu a capo del movimento dei contadini per la riforma agraria. La sua azione fu determinante per la promozione dei diritti dei lavoratori, nella contrapposizione con i potentati dei feudi. Un simbolo di giustizia sociale, un eroe delle Alte Madonie. Venne ucciso il 2 marzo 1948, a sangue freddo, davanti al suo figlioletto di soli 13 anni, in contrada Albuchia in territorio di Gangi.

Redazione

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