E’ una parola molto comune in questi ultimi periodi, termine singolo e fondamentale per i lavoratori del settore forestale italiano che tentano e stentano di arrivare a portare a termine una lunga agonia vissuta in tanti anni di lavoro. Parliamo dei lavoratori forestali di Campania,Molise,Sicilia,Basilicata,Calabria, Puglia territori vasti nelle aree agricole e forestali, dunque tanta gente che negli anni ha portato avanti la precarietà di un settore molto bistrattato in anni e anni di esistenza.
Variano nei numeri , nella quantità oggettiva ma non nella qualità, perché tutti si mettono a servizio dei boschi e foreste e sono molto propensi e utili da sfruttare su tanti altri fronti comunitari e, ovunque essi vengono chiamati. Una professionalità acquisita nei tempi e soprattutto sul campo, con anni di esperienza su prevenzione e manutenzione di boschi, sia nel preparare le stagioni estive con le fasce tagliafuoco , in virtù degli incendi e sia nella manutenzione di portare avanti un ambiente che ha tanto bisogno di essere coccolato e gestito per il bene ambientale.
Da poco hanno trovato fattibilità continuativa gli operai Forestali della Sardegna, una stabilizzazione voluta e cercata con numeri che non si paragonano a quelli di Calabria e Sicilia ma, per volontà di un governo che ha chiarito l’attualità di portare avanti un progetto comune. I numeri elevati della Sicilia fanno parte di un malgoverno regionale negli anni, con tanta gente tenuta o parcheggiata negli scambi elettorali, con promesse non mantenute e fatti attuali che hanno alimentato negli anni un malcontento nazionale e una inguaribile gestione, pur mettendo in campo che i lavoratori eseguono il loro turno forestale per soli 78-101 e 151 giorni l’anno e tutto il resto a casa. Certo sono aiutati con il sussidio di disoccupazione ma, pagati per le stesse giornate lavorate (restando fermi) quindi , non utile per poter mantenere la famiglia per 365 giorni e nemmeno di essere considerati dei fortunati o baciati dalla fortuna ma, precari a vita.
“Oggi – come ci conferma Antonio David di ForestaliNews – sembra che abbiamo un filo di speranza sulla stabilizzazione tra riforma del settore,contingenti da finalizzare,cause legali da gestire,rimborsi e promesse non mantenute ma, sempre con la speranza al primo posto e, finchè non tocchiamo con mano….. son tutte parole”.
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