TRAMONTO SU CEFALU’

“Nullam rem e nihilo gigni divinitus umquam”.

Lucrezio, De rerum natura.

“Nessuna cosa mai si genera dal nulla per volere divino”.

Sulla mia terrazza mentre guardo un tramonto,

mi accorgo che tale fenomeno non è uguale in tutte le parti del nostro meraviglioso mondo.

D’improvviso assisto al ridestarsi di alcuni miei ricordi,

che del mio passato richiamano le immagini più belle e i momenti più giocondi.

Dunque, con nostalgia e un po’ di ebrezza ,

vorrei descrivere un’unica bellezza,

che in modo del tutto naturale

è racchiusa dalle Madoniti montagne

e dal blu del mare

che accarezza soavemente, senza nulla lesinare,

le sponde di Cefalù e del suo golfo immortale.

Le tirreniche acque accarezzano le tue sponde,

rendendole ancora più gioiose, lucenti e feconde.

Guardarti dal mare è

uno spettacolo che non si può trascurare,

i tuoi colori,

la Rocca e i cento suoni,

in me rievocano storie di uomini e di antiche nazioni,

che catturati dalla tua beltà,

ti hanno ripagato con la loro arte, cultura e tanta prosperità.

In età pre-ellenica e megalitica la tua storia inizia in maniera nitida.

Ai greci di Siracusa devi il tuo nome,

Kefaloidion fu la tua prima iscrizione.

Da Roma conquistata, come Cephaloedium fosti consacrata.

E così via, nei secoli e negli anni,

dai Bizantini, dagli Arabi e dai Normanni,

sei stata abitata, popolata, arricchita e rispettata,

la genialogia di queste genti a te ancora è grata.

Dall’assedio arabo all’Emirato,

da Ruggero II al suo esarcato,

quanti fatti ed eventi

ti hanno caratterizzato

e nel tempo cambiato e migliorato.

Anche la storia più contemporanea

ci testimonia come tra le città dell’area mediterranea,

quanto austero e diretto

fosse l’attenzione e il rispetto

che l’Europa intera in te nutrisse

e quante virtù ti riconoscesse.

Non sono certo episodi casuali

se sei stata sede di Consolati stranieri

e di importanti casate nobiliari.

La tua architettura è rimasta invariata,

per tutti sei eterna, mistica ed incantata.

Il lavatoio, la fortezza, il Duomo col suo chiostro,

la chiesa di San Giorgio, l’Osterio Magno e il porto,

sono solo alcuni esempi del tuo vanesio ed artistico apporto.

Oggi sul tuo lungomare,

come Ernest Hemingway vorrei immortalare,

lo spazio e l’aere surreale,

le Madonie alle mie spalle

e innanzi a me le tue spiagge gialle.

E mentre sorseggio il mio Passito,

contemplo l’indescrivibile tramonto che colora questo sito,

I miei sensi sono rapiti dal dolce e gradevole sciabordio delle onde

e nel contempo è bello vedere il sole spegnersi sul tuo azzurro mare all’orizzonte.

Antonello Di Carlo

“Oggi, anche a diversi km di distanza è possibile raccontare al mondo cosa si ha nel proprio cuore”. È il caso di Antonello Di Carlo, un siciliano che ha lasciato la Sicilia giovanissimo. Il suo cuore però è rimasto profondamente legato alla sua terra. Antonello Di Carlo nasce a Palermo il 26 maggio del 1974, trascorre la sua giovinezza in parte a Sclafani Bagni e a Montemaggiore Belsito. Figlio di una insegnante di lettere e di un ex dipendente postale, ha frequentato il Liceo Classico Gregorio Ugdulena a Termini Imerese dove si è diplomato. Dopo le scuole nel 2000 si trasferisce a Reggio Emilia e nel frattempo a Modena ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza e il biennio di specializzazione post-laurea presso la Scuola di Specializzazione in pratiche legali. Diventato un consulente aziendale, Antonello recentemente  ha scoperto una passione, quella per la poesia anche se da sempre è stato appassionato di storia e filosofia. “I versi di Antonello Di Carlo esprimono appieno le bellezze naturali di Cefalù , ma anche la sua storia e la ricchezza artistica che la caratterizza, emergono con ricchezza di dettagli, grazie al legame profondo che lo unisce alla sua terra, fonte unica d’ispirazione, generata da malinconia e da un profondo amore che solo chi è costretto alla lontananza sente vivi nel profondo dell’ anima. La poesia con semplicità espressiva affida al ritmo e alle rime la dolce- amara musicalità”.  (Poetessa Francesca Luzzio )

Antonello Di Carlo
redazione

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