Si sono stancati gli autotrasportatori siciliani che dopo ripetuti solleciti alle autorità di riferimento su viabilità e porti non hanno ancora avuto nessuna risposta in merito agli incontri chiesti. Si lamenta l’aumento dei noli marittimi e una rete infrastrutturale inadeguata, una situazione che ormai è arrivata allo sbando visto anche l’ultima presa di posizione sulla chiusura del viadotto Cannatello e cioè dello svincolo di Resuttano che porta i camion e autobus a percorrere vie alternative per poter raggiungere la A19 in direzione Catania.
È la promessa che gli autotrasportatori dell’Aias (Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani) hanno fatto alla Regione, alla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e ai prefetti siciliani. “Dato che le numerose richieste di incontro inoltrate sia al governo nazionale che regionale non sono state prese in considerazione, gli autotrasportatori siciliani aderenti a quest’associazione intendono esprimere il proprio disappunto”, si legge nella lettera, scritta dal presidente Giuseppe Richichi.
Situazione che rischia vertiginosamente di crollare se il tutto non viene portato a soluzione nei tempi prossimi o almeno capire se, ci sia una recente fattibilità di poter risolvere il problema in tempi accettabili e non utopici. Se non ci saranno novità si fermeranno dal 13 febbraio per cinque giorni e, nel frattempo si organizzeremo iniziative con cittadini e associazioni, perché quelle strade siciliane è un problema di tutta la società”, come afferma Richichi.
Disagi e percorsi tortuosi di circa due ore per poter raggiungere Enna tra strade interne che interessano il territorio delle Madonie e che certamente alla lunga, o per chi deve attenersi ad orari prestabiliti , risultano stancanti fisicamente e mentalmente.
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