Hanno tappezzato la città di cartelloni, loro i ragazzi degli anni ‘ 80, che hanno messo in scena una commedia brillante “I ragazzi del cerchio”, per la regia di Carlo Comito al teatro sant’Eugenio di Palermo, con la partecipazione esilerante di Gino Carista, Daniela Pupella, Valentino Pizzuto.
Chi abita a Palermo non può non conoscere il cerchio, una discoteca arci nota in città che ha visto crescere una generazione di ragazzi, quelli degli anni’80, oggi professionisti , papà e mamme che conoscono una seconda generazione, quella dei loro figli che sicuramente hanno riso delle stramberie dei loro genitori, messe in scena nella commedia , dove gli adulti ritornano ragazzi ed i ragazzi imparano a vedere gli adulti, i loro genitori in modo diverso, con occhi di chi capisce che il tempo cambia le cose, ma non i passaggi di vita, fatti per fortuna spesso di spensieratezza, bricconerie, e aneddoti per rimanere sulla cresta dell’onda.


Sono loro i ragazzi degli anni ’80, senza cellulari, senza soldi, ma con tanta voglia di divertirsi , sperimentare il mondo, ballare, ed ascoltare tanta buona musica, quella che ancora oggi ricordiamo con piacere, intramontabile con i suoi idoli.
Grande la curiosità del pubblico attirata da un richiamo particolare il ricordo di un luogo, magico, il cerchio, discoteca della Palermo bene, che accoglieva tutti, ma anche di vecchie abitudini, modi di vivere e relazionarsi, un tuffo simpatico nel passato recente, ed un’occasione per pensare ai cambiamenti avvenuti negli anni.
Il cerchio, non era solo una discoteca, era un simbolo, un luogo di ritrovo dove i ragazzi hanno conosciuto il cambiamento della fase adolescenziale, dove hanno trovato amici, si sono scontrati e cresciuti con il loro zainetto di sogni, preoccupazioni e paure.
Gli anni’80 li ricordiamo tutti come anni spensierati, di grandi e importanti cambiamenti sociali e relazionali.


Ballare in discoteca il pomeriggio della domenica, che bella abitudine che era, sognare di potere incontrare il ragazzo o la ragazza che tanto ti piaceva e farci scappare un ballo, i famosi lenti che hanno fatto innamorare un’intera generazione la nostra e quella di chi ancora sentiva palpitare il cuore con la musica.
Cosa è cambiato da quegli anni? Tutto, la commedia ci ha riportato ad una nuova riflessione su come oggi sia sempre più difficile identificare luoghi di ritrovo significativi, meccanismi relazionali sempre più sfilacciati , colpa dei non luoghi o luoghi anonimi, colpa della tecnologia che allontana le persone, sebbene paradossalmente sembra li avvicini.
Bella la scenografia, simpatiche le battutte , bravi gli attori non professionisti che hanno mostrato padronanza in scena, facendoci ridere e riflettere.
Li vogliamo ricordare tutti, scusandoci se ne dimentichiamo qualcuno, protagonisti Carlo Comito, Alberto Sciarrino, Roberto Mannino , Roberto Pizzo, Gabriella Gugliotta, Alessia Perdon,, Massimo La Mantia, Francesco Giannusa, Robby Carbonaro al suono, costumi di Sabba Terzo, laser effect Domenico Cacioppo .
Sabrina Miriana