Un testo che attendevamo da tempo..e ne avevamo ragione.
Un viaggio, fra il variegato mutarsi dei tempi e delle aspettative, che ci conduce per mano attraverso il crescere e l’evolversi di una società che non conosce punti di arrivo ,e si manifesta ricca di idee e innovazioni proiettate nel futuro e nelle proprie, importanti, radici.
È l’idea di Tella Bonaccorsi, stimatissima Docente di pianoforte presso il Conservatorio “A.Scarlatti” di Palermo: diplomatasi in pianoforte e clavicembalo, e con una Laurea in Scienze politiche, da tempo impegnata nella divulgazione della prassi esecutiva settecentesca attraverso saggi, seminari, master class. Adesso ci presenta un testo destinato a diventare di riferimento per l’elevato spessore dei contenuti espressi in forma semplice e accessibile anche ai non professionisti.
Un viaggio dunque, che consente di immergerci nel variegato esistere del periodo compreso tra la fine del 1600 e gli albori dell’800, fra strumenti a tastiera in piena evoluzione (fino alla definitiva affermazione del “pianoforte”) e fra stili, forme, nuovi espedienti a rendere coerente un’esecuzione. Il tutto vissuto e sperimentato all’interno delle grandi Scuole europee (francese, italiana, tedesca) su cui l’autrice si sofferma nella prima parte del testo, fornendo una serie di elementi che illuminano un repertorio straordinario spesso non adeguatamente valorizzato. Il viaggio prosegue con i “grandi” Haydn, Mozart, Mozart, Beethoven a spasso fra le loro fasi creative, rilevandone gli aspetti umani che tanto influirono sugli esiti compositivi, e dando spazio alla molteplicità delle letture critiche e revisioni, analizzate con cura per selezionarne l’autentico valore.
Nella seconda parte del testo l’autrice ci accompagna nel percorso esplorativo facendoci conoscere da vicino gli strumenti dell’epoca: molti, differenti, ciascuno con proprie peculiari caratteristiche. La semplicità con cui vengono trattati argomenti complessi, consente di avvicinarsi senza timore al campo degli strumenti antichi rivelandone segreti, inaspettata Bellezza e ricchezza di possibilità. Inoltre, vengono approfonditi gli aspetti fondamentali della prassi esecutiva sugli strumenti dell’epoca, così che, facendo tesoro delle regole, da una parte si potranno eseguire con consapevolezza le composizioni scritte ‘per’ quegli strumenti, dall’altra la conoscenza di ‘quegli’ strumenti consentirà una corretta interpretazione delle composizioni. L’attenta analisi della prassi esecutiva settecentesca si rivelerà anche strumento illuminante sul debito che i successivi autori dell’800 hanno nei confronti dei predecessori : essi infatti ne assorbirono in pieno i canoni per poi riproporli alla luce delle nuove tendenze sviluppatesi nel sec.XIX.
Il testo diviene dunque un supporto indispensabile per scoprire tesori del passato occultati dalla moderna necessità di imparare un brano in poco tempo, e ci conduce alla scoperta di un tempo “senza tempo” in cui la creatività e l’ingegno guidavano l’Uomo nel miglioramento di sé stesso e della Società.
La casa editrice “Armelin Musica” di Padova ha immediatamente colto il valore del volume e l’ha pubblicato in una elegante veste, luminosa e agevole nella lettura.
Marzia Manno
Docente di pianoforte principale al Conservatorio di Palermo