Guai ad abituarsi alla “bruttezza, la cattiveria, lo squallore” urge diffondere la logica della disobbedienza sana, quella di chi insomma continua a discernere le cose che vanno, da quelle che non vanno, gli odori dell’amore da quelli puzzolenti dell’odio e del malaffare.
Oggi si ricorda la nascita di un’uomo “disobbediente” Peppino Impastato , emblema della lotta contro il potere mafioso che nel territorio di Cinisi in particolare, serpeggiava diffondendo un clima di terrore, illegalità e sopraffazione.
Peppino Impastato non mandava a dire le cose, le spiattellava in faccia con uno strumento potentissimo, la parola, che nel tempo trovò un veicolo importantissimo di diffusione la radio, nel ’77 fonda una radio rivoluzionaria Radio Aut, raggiungendo in pochissimi secondi un numero altissimo di gente che lo ascoltava, la stessa che si nascondeva a guardare i misfatti dietro le persiane.
Infondo, Peppino è stato a modo suo un’attivista un “giornalista” d’avanguardia, uno di quelli di frontiera.


Le coscienze, si, le coscienze bisognava scuotere, la mafia si nutre dell’ignoranza, l’indifferenza e la miseria, su tutti i fronti era impossibile agire contemporaneamente, sicuramente sulle coscienze qualcosa si poteva fare e si potrà sempre fare, quindi ricordare serve a non spegnere i riflettori ed infiammare gli animi di chi crede del senso civico, nel senso di responsabilità per ciò che fà.
È di recente pubblicazione un libro della licatese Ester Russo, “Donne disobbedienti”, una raccolta di storie di donne che si sono distinte per avere con energia disobbedito nel mondo , nella storia, in luoghi impensabili anche della nostra bellissima sicilia e del suo entro terra.
La disobbedienza è una splendida virtù se usata per buoni fini, chi sono i disobbedienti? Tutti coloro che non hanno tollerato le ingiustizie, e che non sono rimasti in silenzio, si perchè anche il silenzio è uno strumento di collusione.
Mi sono sempre stati simpatici i disobbedienti sani, ed oggi che Peppino Impastato avrebbe fatto 72 anni, avrebbe avuto sicuramente ancora tante cose da insegnarci, buon compleanno lo stesso, Peppino anche se ti hanno “ammazzato” resti un disco che non smette mai di suonare nelle coscienze di chi ha scelto di camminare nella strada del bene.
Diciamolo pure alla fine si sceglie da che parte stare e noi vogliamo stare con quelli che hanno la schiena dritta, di chi sa che essere in trincea spesso è scomodo ed isola, ma una vita vissuta senza coscienza è indegna, noi vogliamo ancora gridare in faccia le verità storte.