Il 18 dicembre 2019 è un grande giorno per il Parco Astronomico GAL Hassin di Isnello. “La Planetary Society ha annunciato che siamo vincitori dello “Shoemaker NEO Grant”, dice il Presidente della “Fondazione GAL Hassin” Giuseppe Mogavero, “un premio che annualmente questa organizzazione statunitense elargisce, a seguito di un bando internazionale, per finanziare osservatori impegnati nella scoperta, monitoraggio e caratterizzazione dei cosiddetti Near-Earth Objects (NEO), cioè asteroidi e comete che nel corso della loro orbita attorno al Sole transitano in prossimità della Terra; ciò al fine di poter determinare quali di questi possono costituire una minaccia”.
Dal 1997, la Planetary Society, che ha sede a Pasadena (California, USA), ha utilizzato questi fondi per aiutare e sostenere osservatori di 18 nazioni in 6 continenti, i quali hanno dimostrato di fornire un valido contributo alla difesa del nostro pianeta dalla minaccia di impatti di corpi cosmici.
“Quest’anno, è stato il GAL Hassin ad ottenere questo premio prestigioso, ricevendo un contributo di 11.700$, che arriva ad appena tre anni dall’inizio delle nostre attività” continua Giuseppe Mogavero,“che riconosce lo sforzo e il grande lavoro compiuto finora e rappresenta una ulteriore validazione internazionale”.
“Questi fondi serviranno – dice Alessandro Nastasi, astrofisico responsabile del progetto di ricerca al GAL Hassin – per l’acquisto di una cupola e la creazione di una nuova e indipendente postazione per il Galhassin Robotic Telescope (GRT), il telescopio robotico di Officina Stellare da 40-cm di apertura del Centro. In questo modo, il GRT sarà in grado di operare molto più velocemente, e in maniera del tutto indipendente e automatica, nel monitoraggio di NEO e detriti spaziali”. I fondi della Planetary Society serviranno anche per installare un doppio dispositivo di sincronizzazione temporale GPS sul computer di controllo del GRT e del futuro telescopio da 1-m che verrà installato su Monte Mufara tra qualche mese: il Wide-field Mufara Telescope (WMT). “Grazie a questa perfetta e costante sincronizzazione temporale”, continua Alessandro Nastasi, “i due telescopi potranno lavorare in sincrono sulle misure della posizione degli asteroidi più veloci, e nel monitoraggio delle occultazioni asteroidali, utili per misurare la distanza, la forma e le dimensioni degli asteroidi osservati”.
Nelle immagini, Alessandro Nastasi e il Galhassin Robotic Telescope (GRT).
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