Stanno completando in questi giorni le giornate lavorative i forestali siciliani. Hanno già terminato gli operai 101sti della Regione Sicilia ed entro Natale , la stragrande maggioranza chiude la stagione lavorativa, buttando l’occhio al prossimo appuntamento (se così si vuol chiamare) fra un paio di mese, quando il governo regionale dovrà dare risposta sulla fattibilità della riforma del comparto.
Un chiodo fisso che non deve essere tralasciato e deve essere un punto di riferimento per tanti che attendono di cambiare l’agonia generale con una situazione insostenibile sotto tanti punti di vista e che deve riportare soprattutto quella dignità che manca da sempre. Stabilizzazione tanto sbandierata dalla stragrande maggioranza dei Forestali che sperano di arrivare ad un obiettivo massimo visto che, il minimo è sempre garantito e non basta alle attuali situazioni di sopravvivenza. Situazioni che si allineano ad altre regioni come la Sardegna e la Calabria, ove c’è un maggior fermento e presa di posizione soprattutto con Forestas , ove non sono bastate agli oltre 300 lavoratori, le rassicurazioni della giunta regionale. Gli operai hanno manifestato davanti la sede chiedendo l’immediata stabilizzazione già a partire da Gennaio 2020.
Ora, perché in Sicilia tutto rimane in attesa, e tutto rimane fermo alle solite parole del governo che prende tempo sul faremo ? Abbiamo chiesto un parere ad Antonio David di ForestaliNews – “Penso che gli operai forestali abbiano già aspettato tanto per aver una miglior dignità lavorativa ed economica. E’ opportuno mettere definitivamente fine a questa agonia di fatto che ha stancato tutti, anche coloro che non interessa sentir parlare di forestali. L’età media di 50 anni non mette i lavoratori a perdere altro tempo in sogni e ambizioni, quindi non si può fantasticare ancora in altre speranze. Penso a mio modesto parere di metter pressione al governo regionale già dall’inizio dell’anno, facendo capire che non si può aspettare, ipotizzando anche di scendere subito in piazza” – Una situazione paradossale se si pensa che in altre regioni si ci muove diversamente e in concomitanza anche di numeri diversi.
D’altro canto i sindacati attendono la risposta dal governo regionale tra febbraio e marzo, con tempi valutabili e ipotesi tutte da capire e definire. Una snervante attesa che rischia di essere un’altrettante situazione di un film già visto, dunque a buon intenditore ……