Esiste una data del calendario che vorremmo non vedere, possibilmente la vorremmo cancellare come tante altre, perchè ci ricorda l’azione violenta dell’uomo, della sua stupidità e ingratitudine verso la vita.
E’ la giornata in cui si parla di donne e violenza, donne e vittime di femminicidio, la giornata mondiale contro la violenza sulla donna fissata dalle Nazioni Unite il 25 novembre.
A cavallo con questa questa data si moltiplicano le manifestazioni orientate a promuove una maggiore sensibilizzazione verso questo tema di una gravità inaudita che interessa non solo le donne che finiscono per morire sotto le mani dei loro compagni , mariti o conoscenti per la maggior parte dei casi segnalati spesso, agli organi di competenza, ma anche i figli che diventano orfani, portando con loro i segni di dolori e rabbia che non si cancellano facilmente, imprimendo marchi di sofferenza che come nebbia offuscano il cammino .


Tante le manifestazioni in tutta Italia, a Palermo ricordiamo tra le altre, l’iniziativa promossa dalla Inner Wheel Palermo Normanna, patrocinata dal Comune di Palermo, che ha inaugurato a piazza Alberigo Gentili di Palermo, una panchina rossa per ricordare le tante donne vittime di violenza.
Presenti molte autorità ed un pubblico attento e sensibile alle problematiche di sensibilizzazione..
La mattinata è stata impreziosita dai ragazzi del Teatro dell’Anima del Convitto Giovanni Falcone, che hanno recitato e suonato brani che hanno ricordato il vero senso dell’amore.
Ogni 72 ore una donna viene uccisa da un uomo di sua conoscenza.


Perchè muoiono cosi tante donne? Perchè questa violenza ? Cosa non funziona? Non funzionano le relazioni, queste appaiono sempre più malate, non funziona la capacità di comunicare, non funziona abbastanza la rete di sostegno nei confronti delle donne che denunciano e che chiedono aiuto, forse dovremmo dire che sono ancora troppo poche le reti di aiuto, forse manca una presenza costante e capillare degli addetti ai lavori, medici psicologi nei posti di frontiera , la prima frontiera è la famiglia, il primo posto dove dovrebbe esserci un punto di ascolto costante degli psicologi è la scuola e nei servizi che affiancano il medico di base.


Quindi ben venga il compito che svolge il pool antiviolenza della Inner Wheel e di altre associazioni.
La donna continuamo a dirlo, infondo è ancora in una condizione di non completo riconoscimento del suo ruolo in società, fa, gran fatica a conciliare tempi di vita lavorativa con quelli di vita familiare.
Recenti ricerche condotte dall’Osservatorio Nazionale dell’ adolescenza, rintraccia che una ragazza su 10 è stata aggredita verbalmente dal proprio fidanzato, e nella metà dei casi il fenomeno è avvenuto in pubblico, dunque sotto gli occhi di tutti.
La recente legge detta codice rosso ha introdotto nuovi importanti strumenti di difesa contro la violenza, ma un iter che facilita la procedura è insufficente se non si fa un’azione capillare d’intervento sul concetto di rispetto della persona, sul significato dei sentimenti, su cosa non deve essere un rapporto tra cui la dipendenza affettiva, a riconoscere i segnali di violenza già al primo insorgere.
Nel corso della manifestazione è stato rispettato un momento di silenzio, poi la musica dolcissima sovrana e parole bellissime sull’amore, una piccina giocherellava sorridente con un cappottino grigio, espressione della gioia della vita, gli occhi erano puntati su di lei, sulla bellezza e freschezza che in quel suo gioco brioso, mentre si parlava di morte, ignaro dei pericoli della vita per un’occhio attento erano l’espressione più alta e significativa della giornata, rispetta la vita.
Quante bimbe felici finiscono per avere poi un destino infausto, noi non dobbiamo spegnere nessun sorriso, perchè la donna è degna di rispetto , non può essere prostituta e santa, venerata e disprezzata a seconda della follia e capricci dell’uomo, la donna è persona sempre, mai solo o la prima o l’ultima.
Ogni giorno deve essere speso a favore dell’attenzione verso la vita.