Voli a 500 euro per tornare in Sicilia a Natale: “Vergogna, intervenga il governo”


La cartina di tornasole è stata la decisione di Vueling di sopprimere i voli da Catania e da Palermo per Roma già da alcune settimane. Un fatto che ha amplificato un fenomeno vergognoso ma purtroppo abituale: i voli aerei per  Natale delle altre compagnie sono lievitati anche del doppio.

Biglietti aerei a peso d’oro

Mentre migliaia di famiglie siciliane già contano i giorni in vista del rientro dei figli emigrati per studio o lavoro Alitalia e Ryanair colgono la palla al balzo della decisione di Vueling e aumentano i costi dei biglietti fino a 500 euro.

E’ vero, ci siamo abituati, ma è una vergogna senza fine. In barba alle parole, alla continuità territoriale, alla decenza.

Tariffe sociali

“ Chiediamo che al più presto venga convocato un tavolo tecnico tra Ministero dei Trasporti, Regione Sicilia ed Enac– ha scritto il presidente del consiglio comunale di Pettineo Gianfranco Gentile– Giornalmente migliaia di persone per motivi di salute o di lavoro, devono necessariamente viaggiare e quindi sarebbero penalizzate perché i costi dei biglietti aerei aumenterebbero notevolmente. Riteniamo che i vertici del Ministero dei Trasporti, della Regione Sicilia e dell’Enac debbano porre in essere tutti gli adempimenti necessari al fine di scongiurare tale ipotesi che avrebbe terribili ripercussioni anche dal punto di vista turistico e quindi isolerebbe ancor di più la nostra regione. Ci auguriamo altresì che il Governo Nazionale preveda fondi straordinari per letariffe sociali per gli scali aeroportuali siciliani”.

Lo Statuto ignorato

Inutile ricordare che lo Statuto della Regione Siciliane prevede persino che le tariffe vengano concordate alla presenza di un rappresentante del governo siciliano, ma ormai siamo talmente abituati a vedere calpestati i nostri diritti che non riusciamo a sollevare la testa.

Il Natale sarà solo, come sempre, una festa per i figli delle famiglie più agiate.

Falcone: La Sicilia una prigione

In mattinata è intervenuto anche l’assessore regionale ai trasporti Marco Falcone: “E’ ormai conclamata emergenza. Tariffe insostenibili e frequenti disagi per i passeggeri, rendono la condizione di insularità della nostra Regione una vera e propria prigione. Ai viaggiatori siciliani, costantemente penalizzati, vengono chiesti sacrifici intollerabili e ci saremmo aspettati che le società di gestione Gesap e Sac avessero mostrato maggiore autorevolezza, evitando che gli aeroporti di Palermo e Catania fossero ridotti a luoghi di atterraggio stabiliti solo dai desiderata e dalle volontà incontrollate delle compagnie aeree.Chiediamo che il Governo nazionale intervenga al più presto, recependo il grido d’aiuto dei siciliani, eventualmente convocando un tavolo tecnico per dare risposte immediate e concrete ai siciliani”


“Intervenga l’Enac”

A tuonare è anche l’assessore regionale al bilancio Gateano Armao su facebook : “Il costo dei #bigliettiaerei per la #Sicilia è intollerabile. A #Natale molti #siciliani costretti a vivere fuori dovranno pagare scandalose tariffe ad oltre 500€ a tratta. Intervenga subito l’#Enac che dovrebbe vigilare. #continuitàterritoriale #condizionediinsularità #GovernoMusumeci #ProteggiamolaSicilia”.

Dalle parole ai fatti

L’auspicio è che oltre a scriverlo su facebook il vice presidente della Regione ne faccia una battaglia reale e la porti, carte alla mano, a Roma battendo i pugni per una norma da inserire nella legge di stabilità che riduca i costi dei biglietti aerei da e per la Sicilia o che ponga fine a questo scandalo.

500 euro per un biglietto aereo, per troppi siciliani unico modo per tornare a casa, è un’offesa alla nostra terra, al sudore delle nostre famiglie, è uno schiaffo che continuiamo a tollerare in silenzio.

Rosaria Brancato
fonte Tempostretto

redazione

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