Si è conclusa la seconda edizione del Premio Coraggio “ Emanuela Loi 2019” l’agente di scorta che ha perso la vita nel corso dell’attentato al giudice Borsellino , con lei sono morti tutti gli altri agenti ed il giudice, è sopravvissuto solo un’agente, presente in sala, evidentemente emozionato per essere l’unico rimasto in vita di quella barbara strage, espressione della più brutta delle qualità umane la cattiveria atroce, mista a follia distruttiva.
La manifestazione voluta dall’International Inner Wheel Palermo Normanna e il Pool antiviolenza per la legalità, sostenuta da tante realtà del territorio, ha voluto premiare 13 donne che si sono distinte per il loro impegno e coraggio nelle attività che svolgono.
Come in un pentagramma che suona la vita, la serata magistralmente condotta dall’elegante e sensibile presidente della Inner wheel Palermo Normanna , la signora Angela Fundarò Mattararella coadiuvata dalla giornalista Elvira Terranova, si è svolta in un clima di forte emotività e riflessione sull’impegno civile e istituzionale in una società che vuole crescere.
Per ogni donna premiata è stata preparata una scheda conoscitiva del relativo operato e spiegata la motivazione del premio conferito, un’occasione importante per conoscere donne che operano nel nostro territorio e non solo e che con garbo e professionalità portano avanti la loro vocazione, perchè di tutta la serata una cosa è stata a tutti chiara, queste donne premiate incarnano con entusiasmo l’immagine delle donne che non fanno solo un lavoro, incarnano un sogno, una passione cercando di conciliare il bene privato con la collettività, l’essere professioniste e molte di loro anche mamme.
Impeccabile la presentazione della signora Mattarella, con voce sicura e con una delicatezza particolare che la contraddistingue, ha presentato insieme a Elvira Teranova, anche con taglio tecnico, la carrellata delle nostre premiate.
La scelta è ricaduta su donne che occupano settori tra di loro diversissimi ma che nell’insieme chiudono il ventaglio delle professioni che ruotano in gran parte della collettività civile, l’insegnante, il polizziotto, la suora, la giornalista, la ricercatrice, il magistrato, il volontario, l’imprenditrice, la mamma nascosta in ognuno di loro, è dunque il pensiero a tutte le donne coraggio che in qualche modo combattono la loro battaglia quotidiana, come la mamma, che ha preferito denunciare il figlio autore di reato consegnandolo alla giustizia, che con questo gesto eclatante, sovvertendo forse i parametri di protezione a cui siamo abituati, ha dimostrato che una madre è madre non soltanto quando protegge, copre, un figlio, ma quando lo orienta verso il rispetto delle regole di vita civile anche espondendolo ed esponendosi , quando lo sottrae alle forze del male.
Le vogliamo citare tutte queste donne coraggiose Laura Affer, Rosellina dell’Aira, suor Eugenia Bonetti, Milena Gabelli, suor Valeria Gandini, Angela Grignano, Valeria Grasso, Annamaria Picozzi, Daniela Troja, Oriana Tubia, Loredana Rupe, Antonina Matranga.
Il coraggio è una gran parola da usare oggi, dove in molti casi regna l’indifferenza, l’incuria e il proprio tornaconto autoreferenziale.
Una società democratica cresce se ciascuno di noi sa essere coraggioso, colpisce l’umanità altissima di queste donne che muovono fili importanti della vita civile, nel silenzio mediatico, chi lavora bene non ha bisogno di esporsi come in molti fanno, richiedendo attenzioni immeritate, la gente vera opera nel silenzio, convinta che il bene che fa torna in un circuito di bellezza che non ha eguali, la vita dignitosa e il profumo dell’etica che fa la differenza.
Sapere Aude, ricordava Kant, abbi il coraggio nelle azioni che svolgi, la differenza dei destini umani è dettata da questa variabile importante del carattere, che dobbiamo sostenere specialmente nei giovani a cui stiamo consegnando un mondo con tanti buchi neri.
Dice bene la dottoressa Picozzi quando parlando dei figli dice era bene fare qualcosa con loro , ma anche per loro, non c’è tempo migliore che quello che si investe per il bene collettivo.
Tutte le testimonianze hanno toccato corde delicatissime, vogliamo ricordare tra tutte quella della giovane Angela Grignano che durante un’esplosione a Parigi ha rischiato di morire ed è stata offesa nella capacità motoria, lei che aveva un sogno, danzare, ci dice con commozione: “ho subito un meraviglioso , bizzarro incidente” in queste parole che sembrano contraddittorie, spiega come attraverso questo evento abbia imparato due cose molto importanti la pazienza, e la necessità di doversi affidare agli altri, ecco la fiducia negli altri che auspichiamo operino tutti con alto senso di responsabilità e senso del dovere, dobbiamo vigilare su tutto, niente è scontato compresa la nostra liberà diceva Calamandrei ci ricorda la professoressa dell’Aira.
Tante le personalità istituzionali presenti ognuno con la propria presenza ha voluto onorare la giovane Emanuela e tutte le persone che tengono alto il senso alto del dovere.