Lunedì 28 ottobre 2019, alle ore 10,30, celebreremo il cinquantenario della morte di Fernando Santi nei locali della Provincia di Parma a Palazzo Giordani in Viale dei Martiri della Libertà n. 15.
Nella circostanza ricorre il 97° anniversario della marcia su Roma dei fascisti.
Fernando Santi considerava tale giornata una giornata di dovuto impegno antifascista da parte delle forze democratiche del Paese.
C’è davvero bisogno, in questi tempi, di ricordare gli eccidi, le guerre, la tirannia, milioni di morti nelle guerre e nelle camere a gas dei regimi nazifascisti.
Ricordare Fernando Santi significa anche dare a lui e al suo comprimario amico e compagno Riccardo Lombardi l’omaggio e la riconoscenza di tanti giovani che – dopo i primi anni del centro sinistra, finita la spinta propulsiva delle grandi riforme, con un PSI che si era reso ostaggio dei governi moderati e un PCI nel quale era ormai entrato il tarlo del compromesso con la DC che auspicava il suo ingresso nel centro sinistra per rigenerarlo – abbracciarono la linea dell’alternativa democratica e di sinistra, ancorchè rinsaldare le file dei brigatisti e dei terroristi che imperversarono per diversi anni nel Paese.
Oggi, dinanzi al progressivo e ormai ineluttabile sfilacciamento del PD, occorre far ricorso all’attualità del suo pensiero politico e al suo ultimo messaggio pubblico in occasione del Congresso delle Acli tenuto a Vallombrosa dal 28 agosto al 1° settembre 1968.
Nel suo intervento, dopo aver evidenziato la necessità di portare a sintesi e ad unità politica la democrazia sociale e la democrazia socialista, nelle conclusioni evidenziava la necessità di “creare una forza politica non egemonizzata da parte di chiunque, garante e fedele ai principi della democrazia e della libertà, nel rispetto della coscienza di ciascuno e di tutti, capace di offrire una alternativa alla guida ed alla gestione moderata del potere. Ci sono, a questo fine, forze che si muovono in tutti i campi, in quello cattolico, in quello socialista, in quello comunista; queste forze costituiscono, possono costituire, una grande speranza per il domani”.
Fernando Santi ben conosceva il DNA dei Partiti di questa possibile alleanza e temeva che taluno operasse per diventare forza egemone, marginalizzando prima ed escludendo poi aree culturali e politiche, la cui assenza avrebbe finito, come è poi avvenuto, per rendere litigiose e antagoniste le forze restanti, indebolendo così dapprima l’Ulivo e poi il PD, per il quale si è determinato da tempo un ineluttabile meccanismo per la sua disaggregazione.
Fernando Santi, anche se può considerarsi tutt’ora antesignano dell’Ulivo, non ha parlato a Vallombrosa di un nuovo Partito politico, ma di una “forza politica” che mettendo assieme “forze che si muovono in tutti i campi, in quello cattolico, in quello socialista….possono costituire, una grande speranza per il domani”.
Per questo concluderemo le celebrazioni del cinquantenario della morte di Fernando Santi propugnando il rilancio e l’unità delle forze politiche del centro sinistra, a cominciare da quelle del socialismo democratico, del socialismo liberale, della socialdemocrazia, che debbono rendersi protagoniste, anche in più articolazioni, per rilanciare in Italia una forza nei contenuti socialista e democratica, che sappia coniugare e portare a sintesi meriti e bisogni, valori del lavoro e dell’imprenditoria, garantendo benessere, libertà e democrazia, per essere punto sostanziale di riferimento delle forze del centro sinistra “In Europa e Oltreoceano”, come si chiama il movimento che prenderà vita e forma a Parma lunedì 28 ottobre 2019, per rinsaldare i valori del socialismo e una grande forza politica espressa dai Partiti e dai movimenti che si richiamano alla dottrina sociale cattolica, al socialismo democratico e più in generale ai valori del centro sinistra.
Luciano Luciani Presidente Istituto Italiano Fernando Santi