OTTO PIAZZE, CENTO ARTISTI E UN MERCATO STORICO
ECCO LA QUARTA EDIZIONE DEL BALLARO’ BUSKERS FESTIVAL
DAL 18 AL 20 OTTOBRE LE ARTI DI STRADA INVADONO IL QUARTIERE ALBERGHERIA DI PALERMO
«Bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo» in questo verso della canzone “C’è solo la strada” di Giorgio Gaber si può sintetizzare il senso e la visione del Ballarò Buskers Festival che quest’anno giunge alla quarta edizione. Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre il volto del quartiere Albergheria di Palermo cambierà pelle e in giro per strade, le viuzze e ben otto piazze si esibiranno oltre cento artisti tra bande, gruppi musicali, cantanti, clown, attori, saltimbanchi, giocolieri, danzatori, artigiani 3 performer che invaderanno il millenario mercato storico di Ballarò. 
Le arti di strada porteranno migliaia di persone alla scoperta di uno dei luoghi più autentici della città. Lo scopo del Festival, e degli oltre cento volontari che ci lavorano, è infatti quello di rivitalizzare e rigenerare il Mercato Storico, troppo spesso dimenticato dai palermitani che dovrebbero riappropriarsi dei luoghi pubblici per tornare ad essere comunità. Il Ballarò Buskers è l’evento più festoso tra le iniziative organizzate da “SOS Ballarò”, assemblea cittadina costituita da una rete di associazioni, enti e abitanti che da quattro anni ha messo insieme forze e pensiero avviando un intenso dialogo con chi vive, frequenta e opera nel quartiere. Promuovere e sostenere iniziative di riappropriazione e rigenerazione del territorio, come prova a fare il Ballarò Buskers Festival, significa ripensare l’Albergheria nei termini di una comunità in continuo movimento, animata da un incessante incontro tra culture differenti. In poco tempo SOS Ballarò ha sviluppato proposte sostenibili per il rilancio del quartiere a partire proprio dal suo storico Mercato che da migliaia di anni ne testimonia il valore. Perché “Si vucia, s’abbania, Ballarò è magia!”.

Per tre giorni si torna a rivivere le strade, come da tradizione secolare, i monumenti, le strade e le piazzette, creando intorno a essi magici momenti di coloratissima festa e conducendo turisti e residenti ad acquistare dai commercianti del quartiere. Saranno tre giorni all’insegna delle arti circensi, della musica, della poesia, del teatro, dei laboratori per bambini e delle feste. La precedente edizione si è chiusa con numeri sorprendenti: sono stati circa ventiduemila coloro che hanno seguito lo scorso anno il

Buskers di Ballarò, immergendosi dentro il mondo incantato creato dagli artisti di strada a Ballarò e, grazie all’inserimento di piazza del Carmine tra i luoghi del Festival, fino ai banchi del Mercato. Piazza che si riconferma anche quest’anno, insieme alle altre: Santa Chiara, Casa Professa, Mediterraneo, Brunaccini, Ecce Homo, Schiera e Torre di San Nicolò. Il Ballarò Buskers di Palermo, gemellato con gemellato con il Muja Buskers Festival (del comune di Muggia, in Friuli Venezia Giulia) e con l’Ursino Buskers (di Catania), è ormai punto di riferimento nell’ambito del circo contemporaneo, movimento artistico che tutti gli anni invade le strade e i borghi d’Italia. Durante la tre giorni, oltre agli artisti locali, nazionali e internazionali, saranno presenti anche gli artigiani Alab a piazza Casa Professa e si potranno visitare le bellezze monumentali del quartiere, la Chiesa di Santa Chiara, del Carmine Maggiore e la Torre di San Nicolò, dove avrà luogo anche un’apertura straordinaria serale sabato 19 ottobre.

Questa quarta edizione del Ballarò Buskers Festival, realizzata con il contributo del Comune di Palermo Settore Sviluppo Strategico e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e Cesvop – Centro di Servizi per il volontariato di Palermo, è organizzata dall’APS Ballarò Buskers al cui interno sono presenti le organizzazioni che dalla prima edizione hanno promosso e sviluppato il festival (tra questi Ass. Mercato Storico Ballarò, Associazione di Volontariato Handala, Terradamare Cooperativa Turistica, Associazione circolo Arci Tavola Tonda, Associazione Santa Chiara, Associazione logiche meticce, Moltivolti s.a.s, Associazione circolo Arci Porco Rosso, Associazione Maghweb, Associazione H.R.Y.O.). A fianco a queste realtà sono state coinvolte progressivamente altre realtà locali (Cooperativa Palmanana, Arte migrante, ALAB, Associazione Giardino delle Idee, Ass. Per Esempio onlus con il progetto CASA Ballarò, Circolo Arci le Giuggiole, Ass. Emmaus Palermo, Anolf Palermo e Anolf Sicilia) al fine di rendere il festival strumento di coesione e compartecipazione allo sviluppo del quartiere. Il festival nasce all’interno del processo di cittadinanza attiva SOS BALLARÒ.

«La promozione artistica si esprime liberamente e rafforza il processo partecipativo realizzando una virtuosa rigenerazione urbana in tutti i quartieri. – dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – Ancora una conferma che Ballarò è Palermo e Palermo è Ballarò, nella visione comunitaria di una città che si fa casa comune e supera le perifericità esistenziali e geografiche».

«I volontari sono prontissimi, la direzione artistica ha fatto il meglio per riunire nel palinsesto le quattro anime del Festival che sono: musica, teatro, arti circensi e laboratori per bambini e ragazzi. – dice Marco Sorrentino, presidente dell’associazione Ballarò Buskers e tra i fondatori dell’assemblea di quartiere SOS Ballarò – Anche ques’anno ci saranno le bande musicali che animeranno non solo Ballarò ma anche gran parte del centro storico. Otto piazze all’Albergheria coinvolte che renderemo ancor più belle di quanto già non siano normalmente ,portando colore e allegria. Il mercato storico di Ballarò è al centro di tutto questo percorso perché non è soltanto un Festival di arti di strada ma è un momento di valorizzazione del e per il mercato e i mercatari. Noi cerchiamo di fare ricordare ai
palermitani e a tutti i turisti, a ottobre, il consueto appuntamento con il nostro festival».

«Continua con forte determinazione e ricca creatività il rilancio dei mercati storici della città di Palermo e in particolare del mercato più grande e con l’anima più popolare che è quello di Ballarò. – dice Massimo Castiglia, presidente della prima circoscrizione di Palermo e tra i fondatori dell’assemblea di quartiere SOS Ballarò – Ci sono tanti progetti importanti che entreranno nel vivo l’anno prossimo che riguardano il quartiere dell’Albergheria tutta. Siamo alla quarta edizione del Festival, vogliamo fare vivere tre giorni di allegria, armonia e divertimento a tutti, dai grandi ai piccoli, palermitani e stranieri, all’interno di uno dei luoghi più belli e autentici di Palermo che sono le strade e le piazze del mercato storico di Ballarò».

«Già da molto tempo, qui a Palermo, opero con l’intento di disseminare arte nei quartieri meno fortunati della città, portando il “bello” fuori dalle mura dei luoghi ad esso deputati (musei, gallerie e teatri) per regalarlo alla popolazione, quale germoglio di speranza e simbolo di integrazione e rinascita. – ha commentato il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: – Fra i progetti realizzati di recente che incarnano questa filosofia, vale la pena ricordare la mostra diffusa di arte contemporanea internazionale “Foresta Urbana”, allestita tra il Museo Riso e Piazza Bologni, ed il successivo progetto “Fondazione Cultura e Arte per Ballarò” che ha visto coinvolte la Biblioteca Comunale di Casa Professa e Piazza Bellini, con opere in situ tra cui
una che è stata donata permanentemente alla città. Sono pertanto davvero lieto di contribuire oggi alla realizzazione di questo festival di arte di strada, che promuove l’aggregazione sociale ed il connubio tra le diverse forme di cultura ed il patrimonio monumentale ed architettonico di Palermo, entrando per tre giorni a far parte della quotidianità dei cittadini, di tutti, senza esclusione alcuna. Sinceramente addolorato di non poter essere presente a Palermo per questa edizione, a causa di impegni precedentemente assunti, mi riprometto senza dubbio di farlo in futuro».