Accordo tra Cancelleri e Musumeci per il rilancio della Sicilia ma, si sono dimenticati delle promesse ai Forestali

Il vice Ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, originario di Caltanissetta, nel suo breve viaggio in Sicilia ha trovato alcuni punti d’intesa con il governatore Nello Musumeci. I due qualche tempo addietro si sono confrontati e dati battagli  in maniera pacifica sui banchi dell’Assemblea Regionale. Oggi il grillino avendo avuto carica diversa dal suo partito deve mantenere dei rapporti diversi e più impegnativi con l’attuale Musumeci e con i suoi elettori siciliani e non . L’interlocuzione avuta a palazzo ha gettato le basi per un crescita della Sicilia e visionare ciò che si era dibattuto in tempi non sospetti.

Sostenibilità, solidarietà generazionale, formazione 4.0. Ma anche un piano choc per le infrastrutture, una pubblica amministrazione 4.0 e un welfare sostenibile. Sono i sei punti del patto generazionale sottoscritto oggi, a Catania, dal presidente dei Giovani imprenditori siciliani di Confindustria, Gero La Rocca, dal viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri, e dal governatore Nello Musumeci, in occasione dell’incontro “Una impresa a Statuto Speciale”.

Alla politica spetta invece il compito di garantire le condizioni di contesto affinché la Sicilia possa essere attrattiva e competitiva. E quindi: un piano choc per le infrastrutture (occorre un impegno concreto affinché il capitolo infrastrutture, materiali e immateriali, venga inserito tra le priorità del Paese); pubblica amministrazione 4.0 (qualsiasi sforzo una impresa possa fare per stare sul mercato è reso nullo da una pubblica amministrazione inefficiente e inefficace); 

“Fare impresa – ha commentato il viceministro Cancelleri – fa rima con infrastrutture, senza di queste è difficilissimo. Per la Sicilia serve un grande piano, un piano Marshall, se lo vogliamo chiamare così. Un piano emergenziale, di rilancio, un piano infrastrutturale che non faccia più degli imprenditori eroi. Questo consentirà ai nostri giovani di restare qua e non andare ad arricchire le grandi aziende del nord Italia e dell’Europa. Noi ci siamo”.

“Il confronto con gli operatori economici – ha ribadito Musumeci – è sempre una ricchezza sia per chi sta da parte della produzione sia per chi deve creare le condizioni affinché un imprenditorie possa investire e possa produrre. Abbiamo il dovere di accostarci con umiltà a chi vive ogni giorno in trincea e quella siciliana è una delle trincee più difficili e più sofferte. Oggi abbiamo sottoscritto un patto con i Giovani imprenditori e i patti quando si sottoscrivono vanno rispettati”.

Situazioni condivisibili e sostenibili che alimentano anche vecchie questioni irrisolte e temi sempre caldi. “A questi punti importanti sarebbe altrettanto opportuno aggiungere anche quello del settore Forestale  – afferma Antonio David di ForestaliNews – Il neo vice ministro Cancelleri conosce a pennello le sorti e le questioni degli operai forestali siciliani. Sa bene che il nostro  precariato si è spinto oltre i tempi consentiti e tutto questo sembra che sia stato dimenticato o accantonato dagli stessi che, in situazioni diversi avevano appoggiato in pieno le questioni di circa 20mila operai.  Oggi questa situazione deve essere messa in primo piano per consentire al territorio di essere gestito in maniera diversa e definitiva. Assistiamo da decenni ad un totale sbandamento regionale sulle sorti del comparto e, migliaia di  famiglie non possono tollerare questa elemosina di giornate lavorative”.   

Un tavolo in cui si devono mettere in conto situazioni di rilancio per i siciliani e la presenza si “un siciliano a corte” potrebbe e dovrebbe essere una speranza per tanti che non devono abbattersi e sperare in un sistema diverso per un cambiamento che deve rimanere costante e risolutivo per una Sicilia che ha già sofferto abbastanza.

Redazione

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