Nel corso dell’incontro con il Coordinamento tenutosi giovedì 26 settembre u.s., presso la sede dell’Unione dei Comuni “Madonie”, tutti gli amministratori intervenuti hanno convenuto sulla necessità di introdurre nella discussione sul processo di riconoscimento delle ZFM, sulla cui validità ed opportunità, vi è un apprezzamento unanime, alcuni cambi di passo sotto il profilo:

  • Del metodo fin qui portato avanti dal Coordinamento, al quale pur riconoscendo il merito di aver tenuto -in questi anni- desta l’attenzione degli organi di stampa e delle istituzioni regionali, si è chiesto di introdurre elementi di maggiore condivisione sui contenuti elaborati e sulla necessità di coinvolgere le istituzioni locali;
  • Di una maggiore consapevolezza e di un pieno apprezzamento in ordine alle elaborazioni ed alle scelte contenute nella SNAI ed al documento redatto dall’Area Interna Madonie Madonie Resilienti: laboratorio di futuro. Maggiore consapevolezza dal momento che grazie alla SNAI, per la prima volta, si è data la possibilità ai territori di interloquire –alla pari- con i livelli regionali e nazionali e di intervenire nella cosiddetta area dei servizi di cittadinanza (sanità, viabilità, istruzione e reti digitali), da sempre esclusa dalle politiche di sviluppo territoriali e di sancire il principio della necessità di avere strumenti e politiche attente ai luoghi dell’economia ed ai territori. Principi che rappresentano la cornice di riferimento strategica all’interno della quale, può e deve collocarsi il riconoscimento delle ZFM. Apprezzamento per il lavoro fin qui fatto, per i riconoscimenti già ottenuti a partire Madonie e per i processi di
    riorganizzazione in itinere: dalla scuola alla sanità, dalla viabilità alle reti digitali;
  • Del riconoscimento dell’Unione dei comuni “Madonie” e del suo ruolo, quale soggetto che, è riuscito a mettere attorno al tavolo, 16 comuni ai quali, da poco si è aggiunto il Comune di Geraci Siculo e che, rappresenta per i principi federativi adottati
    (rappresentanza paritaria tra tutti i comuni a prescindere del numero di residenti in essi), per le funzioni ad essa trasferite dai comuni aderenti e per le nuove modalità organizzative della quale si è già dotata (quali ad esempio la Centrale Unica di Committenza, il portale appalti e servizi, la gestione energetica associata, etc.) una novità assoluta nel panorama nazionale.
    Su queste richieste si continua ad assistere ad un assordante silenzio da parte del coordinamento delle ZFM e ciò ci dispiace e ci amareggia.
    Siamo dispiaciuti per il fatto che il coordinamento non comprenda appieno che lo strumento ZFM,
    potrà funzionare solo se inserito in una cornice normativa più ampia qual è appunto quella della
    SNAI, peraltro già in vigore e che recentemente è stata recepita anche dall’Unione Europea sia in
    termini di approccio da seguire per il prossimo ciclo programmatorio 2021-2027 che di leva
    finanziaria, assegnando alla SNAI il 5% delle risorse del FESR, ovvero per il nostro Paese circa 1,2 miliardi di euro.
    Siamo amareggiati, perché in questi anni di incontri, di elaborazioni condivise e di duro confronto con i livelli regionali e nazionali, non abbiamo mai registrato una presa di posizione favorevole del Coordinamento sulla SNAI, anzi, abbiamo spesso, troppo spesso, dovuto fare i conti con le prese di posizioni e le denuncie del Coordinatore regionale del comitato ZFM, contro la SNAI e l’Unione.
    Denuncie ed esposti, che si sono sempre dimostrati inesistenti ma che hanno prodotto ritardi dei tempi di attuazione della SNAI e della sottoscrizione dell’APQ Madonie.
    Per queste fondate ragioni, nel ribadire da parte nostra la piena condivisione dello strumento ZFM e del contributo che esso potrà dare nell’invertire il trend demografico, non possiamo accogliere il vostro invito fino a quando non registreremo i cambi di passo fin qui prospettati.
    Saluti