«Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina non ci sarà raccolto.» Carlo Maria Martini.

Non è semplice per noi scrivere questa lettera, in cui racchiudere la gratitudine per i tuoi nove anni di servizio come Parroco della nostra Comunità di Isnello, ma il Signore ci parla sempre e oggi l’ha fatto mettendo davanti a noi questa frase del cardinale Carlo Maria Martini. Quanto la troviamo vera e rispondente alla nostra esperienza!

Il 6 settembre del 2010, eri un giovane sacerdote che per la prima volta si accingeva a guidare una parrocchia. Eravamo tutti molto emozionati, curiosi di conoscerti… non sapevamo cosa aspettarci e alcuni di noi, soprattutto i più giovani, non avevano mai fatto esperienza di cosa significasse avere la guida di un Pastore. Ma è stato immediato, con nostra grande sorpresa, entrare in sintonia con te: il tuo carattere solare e allegro ti ha permesso da subito di stringere rapporti cordiali e amichevoli, e l’affetto sincero che hai dimostrato ai piccoli ti ha reso un loro imprescindibile punto di riferimento.

Prima di te, non erano abituati a essere attivamente partecipi della celebrazione eucaristica della Domenica. Oggi forse non ci facciamo più caso, ma i bambini arrivano in Chiesa con l’incontenibile voglia di leggere una preghiera o di presentare un dono durante l’offertorio, di prendersi per mano per salire sull’altare vicino a te al momento del Padre Nostro, e infine di ricevere da te le caramelle: un gesto che, seppur piccolo, non è mai mancato e che ha segnalato la tua generosità, dimostrata poi in svariate occasioni.

Abbiamo conosciuto molto presto la tua determinazione e la voglia di agire concretamente, quando hai deciso, quattro mesi dopo il tuo arrivo, di intraprendere i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e restauro della Chiesa Madre. Indimenticabile, nei ricordi di tanti di noi, è il forte stupore che abbiamo provato quando, nell’aprile del 2011, per la prima volta qui dentro, si sono accese tutte le luci e abbiamo ammirato le meraviglie che – con lungimiranza sorprendente, vista la tua giovane età – hai saputo restituire alla nostra “Casa” per eccellenza.

La tua energia inesauribile ha fatto sì che molte altre chiese si rivestissero di pulizia e bellezza, che le sculture lignee e gli argenti, così preziosi e antichi, fossero restituiti al loro splendore, e che il nostro sguardo riconoscesse i caratteri distintivi del tuo operato, improntato all’ordine, al decoro, al bello. La valorizzazione delle chiese e dei beni artistici in esse contenuti non è stato un dono esclusivo per la nostra Comunità di oggi, ma hai sentito pienamente la responsabilità di custodire le nostre ricchezze, di preservarne la loro storia per poterle tramandare alle generazioni future di Isnello e dell’intero territorio.

Ti sei speso attivamente nelle attività pastorali, nella coordinazione di tutti i gruppi – quelli già presenti e quelli creati nel tempo – e soprattutto negli ambienti dedicati ai più piccoli. Quanti ricordi divertenti: delle feste di carnevale, in cui non hai mai tralasciato di allietare i bambini con le tue simpatiche maschere, delle edizioni di oratorio ed estate-ragazzi, cui prendevi parte non soltanto a livello organizzativo ma anche giocando, cantando, cucinando per i ragazzi, recitando con loro. Hai avuto molto a cuore però che tutto questo non si fermasse all’aspetto ludico, ma che andasse oltre, e fosse finalizzato all’educazione cristiana e alla crescita spirituale dei giovani. Per questo, ogni sabato eri presente agli incontri di catechesi che guidavi per tutte le classi, ti occupavi della preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima, e sappiamo bene che questo non è per niente scontato nelle altre realtà, perché comporta sacrifici e dedizione profondi. Hai seminato molto, senza risparmiarti sul piano affettivo: siamo certi che per tutti loro sei stato una ricchezza e che nel corso della loro vita saranno grati per il tempo che hai loro dedicato e per ciò che da te hanno appreso.

Allo stesso modo, la tua cura si è rivolta ai più grandi: ogni giorno hai accolto e ascoltato le persone che bussavano alla tua porta, hai profuso il tuo impegno nella preparazione dei riti liturgici, preparando con estrema passione i canti e le preghiere comunitarie, scrivendo fino a tarda notte i molti messaggi che ci recapitavi nel tempo di Quaresima e di Avvento, scritti che hanno sempre arricchito la nostra mente e il nostro cuore di profonde riflessioni. Un ruolo centrale hai riservato alla musica, credendo nel suo potere di creare legami forti; ti sei impegnato, molto spesso in prima persona, affinché non mancasse mai, nelle funzioni, il bel canto accompagnato dall’organo, espressione comunitaria della gioia del cuore elevata come preghiera a Dio.

Ti sei dedicato con zelo al decoro della Chiesa e le signore hanno sempre fatto affidamento su di te per sistemare i fiori, i ricami, le candele. Non era insolito entrare in chiesa e trovarti arrampicato a pulire alla perfezione le ninfe, mentre le signore, preoccupate attorno a te, facevano a gara per reggerti la scala. E subito dopo passavi a offrire a tutte loro la colazione, dopo aver preparato una buona torta, prima di dedicarvi insieme alla preghiera: gesti che avvenivano di continuo sotto i nostri occhi, immagini di vera vita familiare e comunitaria.

Possiamo dire, dopo averti conosciuto, che in alcune cose sei sbadato, che i conti matematici e le varie tecnologie non fanno per te, che leggi le e-mail sempre in ritardo, ma che, per tutto ciò che concerne la pulizia, il decoro, i restauri e soprattutto le funzioni religiose, sei stato impeccabile, non è mai mancata la tua supervisione, ti sei speso energicamente e senza risparmio, e ci hai sempre dato modo di stupirci ogni volta di più. Sicuramente hai trasmesso anche a noi il senso del bello, ricordandoci sempre che il Bello è immagine stessa di Dio.

Anno dopo anno, si è formata la nostra identità di comunità parrocchiale. La sensazione che proviamo e che vogliamo esprimerti, per riconoscertene il merito, è che ognuno di noi qui dentro ha trovato il suo posto, che chiunque poteva apportare il proprio contributo nella sfera che più gli competeva, e che anche coloro che non avevano esplicitamente un ruolo da svolgere hanno inteso questo luogo come Casa. La tua porta è stata aperta a tutti, per una chiacchierata amichevole, per ricevere conforto e aiuto, ma anche per franchi contraddittori o per reciproche correzioni fraterne.

Siamo consapevoli che ci sono stati periodi molto duri da affrontare e che spesso è rimasto inascoltato il richiamo che hai rivolto incessantemente a tutte le parti della nostra Comunità, affinché si mettesse insieme in cammino per ricercare l’unione unica e la fede vera in Cristo Gesù. Hai vissuto queste amarezze non solo come un fallimento da Padre e Pastore di tutti, ma anche come ferite personali che hanno minato la serenità e svilito l’entusiasmo di un giovane uomo.

Questa lettera vuole anche essere l’occasione, per la prima volta pubblica, di dimostrarti solidarietà, affetto e gratitudine. Tutto il male che si è detto di te, in modo reiterato e mai supportato dalla Verità, che purtroppo ha anche superato con tristi mezzi i confini del nostro paese, ha sempre coperto con violenza la nostra voce e, solo all’apparenza, ha predominato sul nostro silenzioso sostegno. Ci hai chiesto di rispondere con il silenzio e con la preghiera, ma sappiamo che molte volte ti sei sentito solo. Oggi ci teniamo a dire a te, e a far sapere a chi ci legge e ci ascolta, che sei stato per noi una Guida attenta, scrupolosa e amorevole, per chiunque abbia avuto in questi anni la sincera volontà di avvicinarsi al Signore e l’esclusivo desiderio di ascoltare la Sua Parola.

Vogliamo ricordarti le parole di una tua preziosa omelia, che qualche anno fa ci hai rivolto e che abbiamo custodito nel nostro cuore; alla luce delle tue parole, ti chiediamo di rileggere gli intensi anni trascorsi insieme.

Chi ama sperimenta sia la gioia e la bellezza dell’amore, sia la sofferenza e la tristezza del non amore. Chi ama veramente decide di donare la propria vita per un ideale, per una Comunità, per la persona amata, per i figli. Chi non è amato, e non vede ricambiato il proprio amore, soffre in maniera indescrivibile. L’Amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Chi ama attende con pazienza e con il cuore gonfio di speranza. Nulla di ciò che è motivato dall’amore sarà inutile, anche se sul momento presente tutto sembra frantumarsi e fallire. Ogni gesto, ogni decisione, ogni azione, se motivati sinceramente dell’amore, daranno frutto al tempo opportuno.

Ci lasci in eredità grandi tesori e grandi insegnamenti. Spesso ci hai ripetuto che si lavora insieme per la vigna del Signore e mai in funzione della persona che ricopre il ruolo di Parroco o di Vescovo. Ci impegneremo in tal senso, perché tutti noi, come membra vive della Comunità, possiamo continuare a camminare insieme verso Cristo, offrendo il nostro servizio e la nostra disponibilità al nuovo Parroco. Se non lo facessimo, rinnegheremmo con i fatti quanto finora abbiamo appreso e oggi affermato.

Ognuno di noi è chiamato a fare tesoro delle persone che ha incontrato, delle esperienze che ha fatto e delle novità che lo attendono, per riuscire a scoprire i talenti che Dio dà secondo le capacità di ciascuno, e che non vanno nascosti sotto terra, ma valorizzati e messi al servizio di tutti.

Questo è l’augurio che ti rivolgiamo con affetto: con la luce e la pace di Cristo nel cuore, non stancarti di seminare il bene e di annunciare l’Amore misericordioso di Dio, con la speranza che tu possa trovare, lungo i sentieri della vita, una vigna fertile, accogliente, che produca uva matura e pregiata e che ti arricchisca spiritualmente.

Grazie infinte, Don Marcello. Ti vogliamo bene.

Prega per noi, portaci sempre nel cuore e sull’altare del Signore.

La Comunità Parrocchiale di Isnello