Anche quest’anno, sono stati tanti gli eventi e le festività che sono
state celebrate nei Comuni del Parco, richiamando l’attenzione di
turisti e curiosi giunti da ogni parte. Tra queste, sicuramente un
cenno a parte meritano quelle “religiose”. Esse, infatti, sono
testimonianze di quello che nel corso dei secoli, accompagnando tutti
i credenti, sono stati elevati nel subconscio umano a “ Cammini di
Fede e di Speranza”.
Non a caso, il rito sacro della processione come forma di celebrazione
corale, è espressione della devozione che trova riscontro in tutti i
gruppi umani.
Qualsiasi processione nel Parco delle Madonie, dice il Commissario
Straordinario Salvatore Caltagirone, incanta per la coralità che
esprime e da un punto di vista etnoantropologico rimane una grande
eredità. E’ il modo di coltivare un’usanza cristiana, in cui l’istinto
sociale ha la capacità di rinvigorire la vita stessa della comunità.
L’appartenenza al gruppo religioso, alla confraternita, continua, è un
principio unificatore che permette ad ognuno di abbandonare le
ordinarie occupazioni, facendo indossare vesti o distintivi speciali
che ne esaltano l’insita funzione religiosa.
E conclude, in ogni Comune del Parco, le feste religiose hanno un
elevato contenuto devozionale; esse attraggono e coinvolgono ogni
persona. Espressione univoca del modo di vivere di una comunità, la
festa religiosa nel Parco delle Madonie, suscita forti emozioni e
rimane impressa nello sguardo attento del visitatore, anche solo con
una immagine catturata da uno scatto fotografico.