Quando tutto sembra impossibile e irraggiungibile, accade spesso che i 
risultati ci sorprendano positivamente. Quante volte, infatti, si 
rinuncia ad un progetto particolarmente ambizioso perché la sua 
realizzazione si immagina impossibile? Questa è la dimostrazione di 
una iniziativa che nasce come “ambizione” a fare.
A noi, dice il Commissario Caltagirone è bastato, come Ente Parco, 
metterci il massimo impegno e piano piano, quelli che agli occhi degli 
altri apparivano dei limiti, con il lavoro di tutti, sono stati 
superati con la consapevolezza di aver operato bene.
Oggi, ci appaga il fatto che a distanza di un mese, tutte le 
ricamatrici dei Comuni del Parco che hanno aderito all’iniziativa 
promossa a Palazzo Sant’Elia durante la tre giorni che si è svolta dal 
1 al 3 agosto a Palermo, siano state invitate a organizzare una mostra 
di ricami e filati a Cefalù da un noto imprenditore di Palermo,  
Michele Gullo, titolare di una delle più antiche mercerie di Palermo.
“Si tratta, spiega il Commissario straordinario dell’Ente Parco delle 
Madonie, di un risultato eccellente in termini di visibilità per il 
territorio. Al pari di quanto richiesto da S.E. il Vescovo Marciante, 
il laboratorio della speranza prende sempre più corpo passando 
dall’ideazione alla materializzazione, dall’astrazione al concreto.”
Ricamatrici come Arte che, non solo tramandano tradizioni culturali 
espresse attraverso tecniche antiche di lavorazione, ma anche 
capolavori impreziositi da ricami, merletti e trine. Un intreccio di 
storia e geografia che presenta anche un’ altra visione: il passaggio 
dall’aspetto dilettevole, all’utilità della creazione di oggetti 
d’arte ove  la tecnica si abbina non solo ai tessuti, ma a materiali 
diversi.
E, conclude: Un altro obiettivo è stato raggiunto: quello di creare 
start –up per dare opportunità di lavoro nel Parco delle Madonie alle 
ricamatrici, riuscendo così a tramandare le tecniche antiche di 
lavorazione alle nuove generazioni.