La cassa integrazione a zero ore per 31 dipendenti   rinviata a dicembre e nessun licenziamento. Oggi l’assemblea dei poligrafici del Giornale di Sicilia ha approvato con 29 voti a favore e 6 contrari  l’ipotesi di accordo predisposta ieri durante l’esame congiunto all’ufficio provinciale del  lavoro.
    “Siamo moderatamente soddisfatti, alla luce della profonda crisi che coinvolge i quotidiani  – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Dopo un’estenuante trattativa durata tre mesi, oggi è passata la bozza di accordo che prevede numeri molto meno drammatici e negativi di quelli iniziali, che annunciavano  34 dipendenti in cig a zero ore dal 2 agosto e sei mensilità di offerta per l’esodo incentivato volontario.  Abbiamo invece ottenuto lo spostamento della cassa integrazione  a zero dal 2 agosto al 1° dicembre, il tempo in più che chiedevamo è stato concesso.  In questi mesi, i lavoratori  rimangono con gli  ammortizzatori sociali della stessa percentuale al 50 per cento dei contratti di solidarietà che già da tempo avevano. Inoltre, l’accordo prevede 45 mila euro lorde di esodo incentivato per un massimo di 8 unità lavorative. Ora siamo nelle condizioni di  porre  le basi per un futuro di segno diverso”.
     Domani alle ore 10, 30 ci sarà la firma dell’accordo all’ufficio provinciale del lavoro. Dopo i contatti avuti con l’assessore regionale al Lavoro Scavone, e l’ impegno preso dal sindaco  Orlando, l’Slc intravede possibilità di crescita futura interpretando i cambiamenti e sfruttando le trasformazioni e nel mondo dell’informazione legate alle nuove tecnologie. “La digitalizzazione dell’archivio storico del giornale, con più di 160  anni di storia, potrebbe portare risorse e occupazione – aggiunge Rosso –  Abbiamo inoltre registrato l’impegno concreto dell’azienda a ricollocare alcune risorse presso altre realtà lavorative attraverso agenzie di head hunters e per il ridimensionamento degli esuberi, che permetta a questo giornale storico di restare a Palermo come centro di produzione”.           
   “Oggi l’informazione si fa in un modo diverso rispetto a 20 anni fa. L’azienda  deve  costruire con i nuovi strumenti un modo diversificato di fare informazione e creare occupazione radicata sul territorio – aggiunge Rosso – La prospettiva non può essere la caccia agli esuberi ma la ricerca spasmodica del modo più sapiente di  sfruttare  le nuove tecnologie per creare opportunità di crescita. Palermo non  può permettersi di perdere  una testa storica come il Giornale di Sicilia. Lanciamo l’allarme alla città. Ci  dispiacerebbe e ci opporremmo con tutte le forze se il centro di produzione venisse  trasferito in un’altra città.  Da parte nostra, siamo fiduciosi che si finalmente si  comprenda che  le naturali trasformazioni della tecnologia debbano essere messe a servizio di una  industria culturale e giornalistica moderna”.