Riscrivere le regole che stanno alla base delle autonomie locali, partendo dal Testo unico degli enti locali, privilegiare gli investimenti infrastrutturali in favore del Mezzogiorno e attivare interventi per il risveglio economico delle aree meno sviluppate del sud compensando gli effetti della insularità. Queste alcune delle proposte programmatiche per il nuovo governo messe nero su bianco dall’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, in una lettera inviata al presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. Nella missiva il presidente dell’Asael, Matteo Cocchiara, ricorda che la riforma costituzionale del 2001 ha individuato nella figura del sindaco “il primo livello di governo al quale approda la domanda dei bisogni dei cittadini” sottolineando però che “il sistema delle autonomie non è oggi nelle condizioni di dare queste risposte a causa di una crisi crescente della finanza regionale che ormai da anni non assicura più un adeguato sistema di trasferimenti di risorse”. Una situazione ben fotografata dai dati riguardanti il Fondo delle autonomie: “Si è passati dai 900 milioni di euro del 2009 ai 270 di oggi – ricorda Cocchiara – con un sistema di distribuzione che continua a privilegiare la ‘spesa storica’ e non i veri bisogni degli enti locali”. Tra i temi “ancora insoluti” l’Asael ricorda anche la riforma del sistema dei rifiuti, quella delle ex Province e quella urbanistica, oltre che “un incompleto trasferimento di funzioni dalla Regione Siciliana ai Comuni, una carente formazione del personale comunale, una difficoltosa stabilizzazione dei precari”.
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