Passeggiando nelle Madonie…..riscopriamo il convento dei Frati Minori Riformati…urla il suo stato di abbandono

Trascorrere qualche giorno tra le montagne madonite, è salutare, la quiete della montagna aiuta a far pace con se stessi, a rinfrancare l’anima, nutrire i sensi della bellezza prepotente della natura con i suoi colori forti, i profumi della terra, la nostalgia per tempi che sono stati e che non ci sono più, ma che rivivono attraverso lo sguardo di chi ha il piacere e la gioia di attraversare, vicoletti fioriti, con gerani prepotenti, forti come l’aria e l’acqua che li nutrono e la pazienza e dedizione di chi se ne prende cura.
Ogni paesino ha una sua caratteristica “brillante” luccica per qualche cosa che lo rende diverso dagli altri.
In queste passeggiate lente per l’anima, desiderosa di nutrirsi di bellezza, accanto alla natura che fa da padrona indiscussa, non possiamo non citare la straordinaria bellezza di molte chiese, cupole, campanili e palazzi nobiliari che furono sede di antiche famiglie che in questi luoghi a lungo abitarono, lasciando segni di antichi fasti e tradizioni mondane per i tempi che furono.
Accanto a questi, annoveriamo i tanti conventi che segnavano la presenza degli ordini religiosi, di cui la storia nel tempo ,ci ha tramandato l’importanza sotto il profilo storico, sociale e culturale, luoghi di preghiera, ma anche luoghi in cui veniva conservata memoria e segreti.
Nella bellissima Petralia Soprana, gioiellino nominato borgo tra i più bello d’Italia, tuttavia l’occhio attento e sensibile non può che rimanere amareggiato nel vedere un convento costruito poco lontano dal centro abitato, dal prospetto con dei decori barocchi, in cui si intrecciano fiori e foglie in un gioco di abbracci che ricorda il barocco spagnolo, bellissimo, si rimane incantati da tanta bellezza, che tuttavia sfiorisce nel momento in cui l’occhio scorge lo stato generale di abbandono dello stesso, archi caduti, abbelliti dall’edera che sembra averne preso possesso appesantendo la struttura stessa degli archi, già in evidente stato di degrado, alberi all’interno, che ricordano vagamente lo Spasimo di Palermo, tale da voler scherzando amaramente dire che esiste anche a Soprana “Lo Spasimo” .
In questo convento dei Frati Minori Riformati, venne custodito per circa due secoli un’ importante crocifisso realizzato da fra Umile , noto per avere realizzato tra i crocifissi più espressivi, mai realizzati prima.
Il convento da quanto ci ricordano le tracce storiche fù voluto dal popolo e realizzato gratuitamente da manovalanza sopranese con materiali forniti dalla baronessa di Landio, espressione di una volontà forte della collettività, che evidentemente credeva e voleva fortemente un luogo di preghiera cosi vicino al centro abitato.
Il turista si domanda ed anche il petralese innamorato del suo paese, perchè mai un tesoro cosi bello non abbia suscitato l’interesse dovuto nel favorire lavori di ristrutturazione di un tale sito, ricordiamoci bene, non sono solo pietre, sono pietre parlanti, le pietre della storia.
Tutto richiede certamente tanto denaro, ci auguriamo che qualcosa si cominci a fare e che il convento torni a sorridere come luogo che darà valore aggiunto alla bella Petralia Soprana , che non può permettersi di abbassare lo sguardo verso la storia che urge di essere riportata in vita ed una bellezza evidente che non può passare inosservata.