Il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri rende omaggio alle vittime della mafia

Il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, colonnello Antonio Di Stasio, stamane ha visitato il Giardino della Memoria di Palermo e ha reso omaggio a tutte le vittime della mafia. Ad accogliere l’alto ufficiale c’era il Vice-presidente nazionale dell’Unione cronisti, Leone Zingales.
Per Di Stasio si è trattato di una visita di commiato, visto che tra qualche giorno si insedierà nel nuovo prestigioso incarico, a Roma. Il comandante Di Stasio si è soffermato in particolare davanti agli alberi dedicati al presidente della Regione Piersanti Mattarella, al maresciallo Vito Jevolella, a don Pino Puglisi, al capitano Emanuele Basile, al giornalista Giuseppe Alfano, al giudice Giovanni Falcone, al capitano Mario D’Aleo, all’App. Bommarito e al Car. Morici, nonché alle vittime della strage di via dei georgofili a Firenze, al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre 1982 assieme alla giovane moglie e all’agente di polizia Domenico Russo, e agli uomini delle scorte caduti nelle stragi Chinnici, Falcone e Scobar.
Davanti all’albero dedicato alle vittime della strage del Generale/Prefetto Dalla Chiesa, il colonnello Di Stasio ha deposto una composizione floreale.
“Ringrazio innanzitutto – ha osservato il col. Di Stasio – il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati – sezione distrettuale di Palermo, dottoressa Giovanna Nozzetti, e il Vice Presidente dell’Unione nazionale cronisti italiani, Leone Zingales, che hanno accolto con grande entusiasmo il mio forte desiderio di rendere omaggio al Giardino della Memoria di Ciaculli, meraviglioso parco dedicato a tutti gli eroi caduti nella lotta contro la mafia, prima di lasciare il Comando provinciale carabinieri di Palermo per assumere altro incarico nella capitale”.
“E’ stato un grande privilegio essere al servizio di una terra dove ogni anno, per l’Arma, – ha proseguito Di Stasio – si commemorano i capitani Basile e D’Aleo, il colonnello Russo, il generale e prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa e i 506 carabinieri di ogni grado che, dal 1861 ad oggi, hanno sacrificato in Sicilia la loro vita nell’interesse supremo della Patria e per la tutela del bene pubblico. E’ stata, inoltre, una grande responsabilità essere parte di un più ampio sforzo corale di tutte le Istituzioni, quotidianamente indirizzato alla tutela di meravigliosi cittadini di un capoluogo di regione connotato da diverse problematiche sociali, ma anche capitale della cultura 2018, città unica nel suo genere e ricca di storia, con i suoi monumenti, le sue bellezze artistiche e paesaggistiche”.
“In questo momento di riflessione – ha concluso il col Di Stasio – faccio mie le parole dello scrittore portoghese Josè Saramago ricordando che “Noi siamo la memoria che abbiamo e le responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità, forse, non meritiamo di esistere.”
L’importante è, comunque, non allentare mai la presa, essere perseveranti e continuare a monitorare le strategie mafiose ovvero quelli che possono essere gli indici di mafiosità all’interno di un territorio. Iniziare, progettare e compiere il primo passo non è semplice, ma la difficoltà maggiore è essere costanti: ‘Non chi comincia, ma quel che persevera’ “.

redazione

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