Non si può che restare basiti a tutto ciò che stiamo assistendo in Sicilia per rimanere nella nostra terra, dove gli incendi stanno radiando al suolo ciò che incontrano senza lasciare sopravvivere un minimo filo di erba che respira. Una situazione drammatica che pone tanti punti interrogativa e porta tanti a riflettere su motivazioni che possano scaturire tutto ciò.
Stanno lavorando incessantemente tutti gli addetti ai lavori a partire dal Corpo Forestale che mette a disposizione pochi uomini e pochi mezzi ma restano presenti pur al minimo, in quasi tutti gli angoli siciliani. I Vigili del Fuoco come sempre abbracciano il territorio ad ampio raggio e la loro presenza risulta più attiva, anche perché oltre il ramo civile si occupano e si spostano anche fuori dai centri abitati andando a coprire maggior territorialità quindi con maggior competenza. Anche la Protezione Civile dà il loro contributo, svolgendo quei compiti minori ma seppur sempre disponibili e attivi.
Cosa si nasconde dietro tutto questo scempio. Certamente la mano dell’uomo rimane vigile e attiva in qualsiasi parte del territorio e questa a voce di tutti, è la causa principale di tutto ciò che sta accadendo oggi a Monreale, San Martino delle Scale e in qualche altra zona limitrofa. C’è anche da non tralasciare il fatto che il forte caldo è stato alimentato da un vento che spinge il tutto a favorire cause incendiarie che senza un controllo del territorio cammina a macchia di leopardo. Analizzando dettagliatamente un altro aspetto, si deve mettere in conto la macchina organizzativa di tutto ciò e su questo bisogna scandire bene il tutto in quanto non basta solo nascondersi dietro la mano dell’uomo ma bisogna fare anche il mea culpa su aspetti che si continuano a tralasciare..
La prevenzione rimane solo l’unica arma risolutiva al problema, a partire dalla pulizia dei terreni incolti che i proprietari dovrebbero attuare con controlli e sanzioni per chi non adempie agli obblighi di legge. Il lavoro della manutenzione dei lavoratori forestali dovrebbe avallare i compiti di pulizia anche fuori dal demanio forestale, quindi anche su terreni comunali con relativa vigilanza anche nei periodi bui, risolutiva nei mesi caldi della stagione. Il lavoro SAB invece dovrebbe consistere nella gestione degli incendi nei momenti in cui questi dovrebbero essere sottoposti a chiamata. Quindi Forestali indispensabili al lavoro di prevenzione e gestione territoriale.
Non basta dare aiuto e/o manforte ai mezzi aerei, utili nei punti ove i le squadre antincendio non possono raggiungere. Utilizzare fondi per dare vita a ciò che si ha in mano, e non contratti con vari enti istituzionali solo per essere pagati profumatamente ad ogni singolo lancio. Visto che le Guardie Forestali sono ridotte al rango, bisognerebbe dare nuova linfa al settore con nuovi concorsi o affiancare i lavoratori stessi con compiti di vigilanza ambientale.
Tutti siamo utili…..quindi si deve dare quadratura ad un cerchio che si chiuda diversamente e non solo per attuare ciò che sin d’ora non ha portato a soluzioni. La politica regionale deve scrollarsi di dosso la passività di sempre, con nuova gestione nei fatti, proprio perché le parole non bastano a gestire ma bastano solo ad alimentare colpe che tutti cercano e nessuno si assume !