La notizia sull’ acquisto del Palermo da parte della famiglia Mirri ha reso più leggera la situazione in casa rosanero, dopo anche la mobilitazione della politica siciliana nel salvare il club. Per quanto la notizia può dar qualche sollievo ai tifosi siciliani, fa riflettere di come sia stato dato più peso alla questione rosanero, piuttosto che ai mille problemi che ha la Sicilia, in ambito sportivo. Tra impianti non a norma, terreni di gioco indietro anni luce rispetto ad altre regioni d’Italia, c’è da domandarsi quando la politica regionale prenderà a cuore quelle situazioni calcistiche che non fanno parte dei grandi centri abitati.
Il presidente, Giuseppe Barranco: “Siete tutti accanto ai Mirri, lo sforzo e l’impegno di altre persone (che fanno tanto per lo sport nei territori) non ha la stessa importanza? La regione caro presidente deve essere accanto a tutti soprattutto dei più deboli, i Mirri hanno ottenuto tanto dalla politica, anche in questa occasione. Presidente le voglio evidenziare che in Sicilia la maggior parte delle associazioni non hanno uno stadio agibile……anche noi città di provincia abbiamo tantissime ambizioni Cefalù non ha niente da invidiare a nessuno. La gestione dei pubblici impianti sportivi è un disastro i comuni non sono più nelle condizioni di gestirli. Confidiamo in lei caro presidente, persona seria e soprattutto molto preparata. Il calcio non si ferma al Palermo, al Catania o al Trapani.”