Incendi a raffica in Sicilia: il governo regionale preferisce le promesse alle certezze

E’ partita la stagione incendi in Sicilia, Tanti interventi in questo periodo dell’anno e a cui certamente andranno ad aumentare visto le alte temperature che si stanno verificando in questi giorni. Caldo che oscilla dai 30°-40° C e che per forza di cose scatena un inferno di fiamme difficile da contrastare e domare. Da Palermo a Catania per finire a Ragusa, si sono verificati situazioni preoccupanti a cui Vigili del Fuoco e Corpo Forestale si stanno adoperando nel migliore dei modi con tempi lunghi e laboriosi e molto spesso coadiuvati dai Canadair.

Quindi situazioni che si presentano puntualmente e non si diversificano nei problemi che si hanno sul campo, evitando di salvaguardare l’aspetto ambientale che rimane il punto cardine del territorio siciliano. Il Governo Regionale Siciliano si è impegnato nel contrastare il problema con i mezzi aerei e arricchendo il parco macchine (a parole) che se tutto va bene, si avranno a disposizione nella prossima campagna antincendio. Patrimonio boschivo che rischia di non trovare aiuto sistematico in alcuni luoghi, ove i lavoratori forestali non hanno la sicurezza di continuare  le loro giornate di garanzia di fascia.

Prevenzione che arriva sempre tardi o che dovrebbe essere in costante aggiornamento visivo appena si richiede di intervenire nell’immediato, quindi con una presenza di uomini costante e programmabile. Il Governo regionale non ritiene che questo sia di vitale importanza, basta solo condannare il gesto di qualche piromane o dare le colpe al cocente sole che picchia ad ampio raggio per giustificare il tutto. Non si accetta comunque che, tutto questo possa passare sottobanco o essere sbandierato solo per mettere a tacere qualcuno o placare gli animi di qualche corrente politica opposta.

La natura e l’ambiente è un bene di tutti e, la salvaguardia passa soprattutto dalla serietà di chi la condivide, la protegge e la consolida nella programmazione in modo preventivo e a lunga gestione. Ad oggi tutto questo è lontano anni luce e al posto di stabilizzare un comparto e un sistema già delineato si preferisce spendere e spandere al di fuori degli operai, andando incontro a costi esagerati, anziché dare dignità e continuità lavorativa a migliaia di famiglie che chiedono solo di lavorare in pianta stabile. Niente di particolare, o no ?

Antonio David

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