La Polizia di Stato, in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera, nel corso degli ultimi giorni, hanno dato luogo a capillari controlli di esercizi, attivi nel settore della ristorazione e della vendita “al minuto” ed al dettaglio, di pescato.
I servizi, a campione, hanno riguardato alcune attività ricadenti nella zona di Ballarò e Corso dei Mille, quadrante territoriale da sempre ricco di pescherie ed hanno preso spunto dai recenti episodi di malesseri accusati da cittadini dopo aver consumato pesce, tonno rosso in particolare.
A coordinare i controlli, i poliziotti del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” che si sono avvalsi anche dellacollaborazione di medici veterinari dell’Asp.
Tre gli esercizi risultati non in regola e che hanno condotto ai provvedimenti più severi e penalizzanti: nel cuore di Ballarò è stato individuato un banco in legno, improvvisato ad espositore di 40 kg. di pesce mal conservato e non tracciato; ne è scaturita una sanzione di 1500,00 euro per il titolare, per altro pregiudicato, al quale è stata contestata anche l’omessa installazione del registratore di cassa, per un importo di 500,00 euro.
Altro esercizio di acquisto ed asporto di pesce nella zona di Ballarò è risultato sostanzialmente a norma per quanto riguarda le licenze previste dalla legge, eccezion fatta per la presenza di due lavoratori “in nero”, motivo per cui è stata effettuata una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro.
Nella zona di Corso dei Mille si è proceduto ad ispezionare un’attività le cui inadempienze nel contesto dei controlli sono risultate le più gravi: esposizione per la vendita di 150 chiligrammi di pesce non tracciato, di cui oltre 40 chilogrammi di tonno rosso; due grossi esemplari, per un peso superiore ai 200 chilogrammi, di pesce spada privi di tracciabilità mal conservati all’interno di una cella frigorifera, tra liquami e sporcizie; presenza all’interno della stessa cella frigorifera di una grossa quantità di pesce congelato, anch’esso privo di tracciabilità; mancanza di licenza per la vendita di prodotto congelato; gravi carenze igienico sanitarie; eccedenza di suolo pubblico occupato rispetto al consentito ed anche in questo caso la presenza di un lavoratore “in nero”.
Tutto il pesce rintracciato nel corso del primo e del terzo controllo, per un peso complessivo di 400 chilogrammi, è stato sequestrato e ritenuto non idoneo al consumo umano dai veterinari dell’Asp e, pertanto, avviato alla distruzione.
Allo stesso tempo, è stata sequestrata la cella frigorifera dell’esercizio di Corso dei Mille ed infine sono state inflitte agli esercenti irregolari sanzioni il cui valore supera i 10.000 euro.
I controlli proseguiranno nel corso delle prossime settimane.
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