Leggi regionali: diritto allo studio e pesca

“La legge sul diritto allo studio approvata oggi dall’ARS, frutto di un lavoro scrupoloso in Commissione, colma un vuoto che si era accumulato negli anni: la Sicilia era l’unica regione che non aveva una legge sull’argomento.”
Lo dichiara Claudio Fava, che sottolinea che “non puó sfuggire come alcune misure previste richiedano risorse adeguate, e su questo ci impegneremo già nei prossimi giorni, ma ci sono norme che senza oneri economici realizzano delle misure sociali fondamentali, come il diritto allo studio per i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, il contrasto a forme di discriminazione, il diritto ai trasporti, il contrasto alla povertà educativa, maggiore vigilanza sull’alternanza scuola lavoro.”
“Si tratta di proposte – sottolinea Fava – presentate e approvate nella Commissione parlamentare competente. C’è molto da fare ancora per rendere la nostra regione un luogo dove lo studio sia realmente garantito, ma oggi dobbiamo registrare un primo importante passo.”
“Soddisfazione ed apprezzamento per l’approvazione della disegno di legge sulla pesca siciliana.”
Li esprime Carmelo Pullara, parlamentare dei Popolari ed Autonomisti all’Ars, che sottolinea come “il voto di oggi pomeriggio consegna finalmente ad un settore da troppo tempo in crisi un nuovo strumento di programmazione e diversificazione delle attività.”
Per il parlamentare, “in particolare con le norme in materia di tutela delle tradizioni culturali della pesca e l’istituzione delle strade del tonno rosso, si darà vita ad itinerari culturali con lo scopo di valorizzare i paesaggi, gli ambienti e gli strumenti legati alla tradizione della pesca di tale specie di pesce.”
“Altrettanto importante è l’aver finalmente regolamentato le attività di pesca professionale, in cui rientrano il pescaturismo e l’ittiturismo, e le attività connesse e collaterali, che insieme formano il cosìddetto “turismo azzurro”, dando così vita a nuovi spunti imprenditoriali che contemplano la perfetta simbiosi tra natura e turismo.”
“Da tanti anni – conclude Pullara – le marinerie siciliane attendevano una sana regolamentazione che potesse dare risposte alle legittime istanze. Istanze ovviamente non del tutto affrontate in sede regionale, come le quote tonno che da anni penalizzano le marinerie siciliane e che dovranno risolversi a livello comunitario.”

Redazione

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