Stage londinese per un gruppo di studenti del “P.Domina”

Un gruppo di  studenti della II A° del Liceo di Scienze Umane di Petralia Sottana e   dell’ITEE di Petralia Soprana, coordinati e accompagnati dalla professoressa Maria Gabriella Polito, organizzatrice e promotrice della stessa uscita didattica, si sono recati a Londra ospiti dell’ Academy Colindale Campus per uno stage linguistico.

Gli alunni a Londra hanno frequentato nelle ore mattutine un corso di lingua inglese con insegnanti di madrelingua qualificati, nel pomeriggio gli studenti hanno effettuato visite turistiche per conoscere meglio Londra e attività ricreative.

Alla fine dello stage è stato loro rilasciato un attestato di frequenza.

Imparare a comunicare in una lingua diversa da quella propria è un obiettivo fondamentale dell’ educazione linguistica a questo si aggiunge la conoscenza e lo scambio interculturale essenziali alla formazione dello studente e della persona.

Ci si misura confrontandosi con l’altro, l’alterità definisce il nostro essere cittadini del mondo e raffigura allo stesso tempo, la consapevolezza e la definizione della unicità di ciascuno di noi; pertanto la finalità educativa di iniziativa di questo genere ha una importantissima ricaduta sulla formazione in senso lato degli studenti.

Londra. Una grande città che racconta la propria storia a ogni passo.

Una grande città colma di bellezze e di luoghi affascinanti.

Una grande città che sa mostrare al meglio le proprie tradizioni e la propria cultura.

“Una grande città dove noi -raccontano gli studenti classe 2°A del Liceo delle Scienze Umane (Pietro Domina) di Petralia Sottana – ci siamo immersi per una settimana apprezzandola e amandola alla follia.

Siamo partiti dal nostro  paese per recarci in una delle metropoli più grandi del mondo, abbiamo alloggiato allo “Stay Campus” a Colindale, un college  ben attrezzato situato nella periferia di Londra.

La mattina, presso il college, frequentavamo delle lezioni divertenti e stimolanti, tenute da professori di madrelingua, molto gentili e disponibili. Invece nel pomeriggio trascorrevamo il nostro tempo andando alla scoperta di Londra.

Abbiamo visitato luoghi strepitosi come  Camden Town, una zona molto pittorica e artistica; la cattedrale di San Paolo; Piccadilly Circus; Buckingham Palace (tra l’altro abbiamo anche saputo in diretta il nome del piccolo “Royal Baby”: Archie); il London Eye; l’abbazia di Westminster; la “National Gallery”; il “Natural History Museum” e il “Science Museum”; Saint Paul ‘s Cathedral ,Millennium Bridge e Tate Modern ; Buckingham Palace ,The Changing of Guards e Saint James’ Park; Westminster Abbey ,Big Ben e Westminster Palace ; National Gallery e Trafalgar Square ; Piccadilly Circus e Oxford Street ; The Globe ,il teatro Shakespeariano ;Harrods ,il lussuoso magazzino London Eye ,la gigantesca ruota panoramica; Tower of London e Tower Bridge ; Canary Wharf e Docklands ,una vasta area finanziaria ricca di grattacieli; The Shard; Raf ,il museo aeronautico ; e O2 Arena, una zona molto rinomata e costosa,  grazie alla professoressa Gabriella Polito siamo stati ospiti  del direttore del “Cineworld” (un cinema molto lussuoso) Mr.David Spence dove  abbiamo  visto  nella zona VIP  il  film “Avengers: Endgame”.

Inutile dire che è stato magnifico, infatti siamo usciti dalla sala meravigliati.

Questa esperienza a Londra è stata molto formativa da tutti i punti di vista,  tranne  il cibo : era davvero pessimo!

I giorni passati lì sono volati… avremmo voluto non finissero mai!

Londra è davvero spettacolare, ma nonostante la sua bellezza, dobbiamo ammettere che abbiamo sentito la mancanza della nostra amata patria, soprattutto per quanto riguarda il clima e il cibo. Quando incontravamo italiani, o ancora meglio siciliani, ci sentivamo a casa. Poi, fra le persone, i pregiudizi riguardo la nostra terra ci ferivano un po’, infatti spesso ci apostrofavano identificandoci con la parola, mafia. Noi però

abbiamo mantenuto alto il nostro orgoglio e  con fierezza abbiamo sostenuto l’appartenenza alla nostra terra e crediamo che non ci sia stato niente di più bello e simbolico dell’aver cantato a squarcia gola e con la mano sul cuore, nelle cupe e fredde metro, l’Inno d’Italia.”.

redazione

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